Zombieing e Love Bombing, patologie frutto dell’amore, o almeno di ciò che sembrerebbe esserlo.
Le discriminanti in certi affari del cuore non esistono. Riconosciamo le circostanze, gli inneschi, le contingenze. Mai la giustificazione. Certi atteggiamenti scorretti, fino al limite del criminoso, devono essere identificati e condannati nel sociale quanto nel privato.
Attenzione però, alcuni comportamenti fanno capo a vere e proprie patologie, spesso trascurate, sminuite. Ecco perché è bene non sottovalutare espressioni prossemiche e verbali, pigli. Alcune relazioni possono infatti celare legami borderline.
Ma in che misura lo stravolgimento delle nostre abitudini di vita ha avuto effetto sulle nuove patologie relazionali?
E’ d’obbligo un chiarimento. Per nuove intendiamo “di recente definizione”. I comportamenti sbagliati esistono da sempre. Col tempo e, in particolare, con le tutele riconosciute alle donne, anche e soprattutto in un contesto emancipazionale, concettuale e normativo, le diverse forme di disagio riconosciute all’interno della coppia sono state etichettate e poste alla stregua di un’escalation di “violenza” dalla quale sottrarsi. L’atto di condanna non sempre è palese, e non deve necessariamente rifarsi ad una violenza fisica. Come nel caso del Love Bombing e dello Zombieing.
Letteralmente “bombardamento d’amore” e “ritorno dall’oltretomba”. Al di là delle accezioni curiose, rappresentano un pericolo per la nostra stabilità emotiva e psicologica, soprattutto se siamo reduci da delusioni e stiamo attraversando un periodo di fragilità. Partiamo dallo zombieing. L’emergenza sanitaria non aiuta. Le nostre difese si sono ulteriormente abbassate con l’arrivo della pandemia e delle relative restrizioni sociali. Chi si è ritrovato limitato nelle uscite e nelle frequentazioni può aver accusato un vuoto emotivo tale da rifugiarsi nelle vecchie relazioni.
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“La reclusione entro le mura domestiche costringe alla riflessione, per noia o per volontà. Ogni cosa passata ripiomba nel nostro presente. – Ha spiegato la Dottoressa in Psicologia Clinica della Salute, Jessica Taraddei – In particolare chi è solo è portato a cercare sostegno in un legame passato, che giudicava finito, pur senza una reale spinta sentimentale”.
Più complesso è il Love Bombing, vera e propria patologia, così denominata dalla psicologa Margaret Singer, a racchiudere quegli atteggiamenti volti ad operare plagio, condizionamento e manipolazione. Dietro il bombardamento amoroso c’è di solito un profilo fortemente narcisista, capace di vere e proprie strategie di adescamento. Dopo aver fatto di tutto nell’ottica del corteggiamento e, dopo aver rapito il cuore della persona “oggetto” del suo momentaneo interesse, gode nel rivelarsi per quello che è, un manipolatore.
“Il nostro comportamento in questa situazione sociale di pandemia è sicuramente indicativo di quello che è la nostra personalità. Considerate le problematiche psicologiche che il Covid si ritrova ad alimentare e considerato il fatto che l’emergenza sanitaria rende ed ha reso ognuno di noi un po’ più debole psicologicamente, il fenomeno del Love Bombing può trovare terreno fertile. Le persone sono attaccabili ed il soggetto che manipola intenzionalmente non fa altro che giocare sulla fragilità della “vittima”, specie in un momento delicato quale è questo, in cui ci si può sentire più soli. E’ in questo contesto che il manipolatore può agire più facilmente. – Conclude la Dottoressa Taraddei – Potrei quasi dire che può giocare facile”.