Solo 4 nascite nel 2020. Stando ai dati rilevati in anagrafe è il valore peggiore dal 2000. Il trend in calo era emerso già lo scorso anno. Nel 2019 i nati sono stati appena 5, come precedentemente accaduto nell’anno 2015. I numeri si rifanno all’intero tessuto comunale, comprese quindi le frazioni di Grancìa e Rendinara.
Ma c’è di più; delle quattro nascite, una appartiene alla categoria AIRE, vale a dire che, nonostante la residenza, il neonato in questione non vive all’interno del territorio comunale, bensì all’estero.
Calo demografico: decessi ed emigrazioni
Ai numeri in flessione delle nascite seguono quelli dei decessi, 37 in totale nell’intero arco del 2020 nei tre centri abitati. Secondo il differenziale, il censimento abitativo perde dunque 33 unità, alle quali si sommano i 20 emigrati in altro comune (7 invece i nuovi residenti).
La flessione in valore percentuale
In valore percentuale, la popolazione censita all’interno del comune ha subito un decremento pari al 3,3% rispetto al 2019, del 12,7% confrontando i dati del 2001 (1538 abitanti). La curva è in evidente calo dal 2010. Nell’arco di dieci anni la popolazione complessiva è passata da 1531 unità alle 1342 attuali, con una perdita pari a 189 residenti, pari a più dell’intera popolazione della frazione di Rendinara.
Perché la crisi demografica?
Il calo è fisiologico. I numeri cavalcano l’andamento regionale. Le aree interne sono maggiormente esposte allo spopolamento. La crisi occupazionale è di certo l’aggravante. I piccoli centri e le periferie sono sempre meno oggetto di iniziativa imprenditoriale. Calano le iniziative commerciali e, con esse, la qualità delle prospettive di vita lontano dai grandi centri.
Marco Bianchi, come potenziare il territorio.
“Come noto a tutti, i piccoli comuni sono sempre più soggetti a calo demografico. – Ha esordito il consigliere comunale Marco Bianchi – Da un lato l’età avanzata della popolazione, dall’altro la mancanza di sbocchi lavorativi, causa dello spostamento in città, dove poi si stabilizzano e creano famiglia. Le amministrazioni stanno lavorando affinché i giovani abbiano la possibilità di restare nel territorio, di mettere radici e ripopolare i piccoli comuni. E proprio a noi giovani il compito di restare e credere nei nostri paesi, metterci a disposizione delle esigenze del territorio e dare, se possibile, un contributo per risanare il calo demografico. Quest’anno il Covid non è stato molto d’aiuto, ma credetemi, ha risvegliato in noi un forte senso di appartenenza e amore verso le persone che amiamo e, soprattutto, verso il nostro territorio dove siamo cresciuti. Alle istituzioni il dovere di dare fiducia e valorizzare i giovani e garantire alle coppie un aiuto concreto – ha concluso Bianchi – soprattutto in termini di sussidi, cosi da incentivare la presenza nei piccoli centri”.
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