Tutte le forze in campo nelle ricerche si sono adoperate oggi affinché l’apparecchio sonar Recco, arrivato dal Trentino ieri, potesse sorvolare un’ampia area senza che fosse “inquinata” dalla presenza dei soccorritori.
Sono stati effettuati 3 sorvoli, ciascuno durato dai 40 ai 60 minuti, e perciò definiti dagli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico “molto accurati”.
Il primo ha interessato l’area maggiore, quella della Valle Majelama, nella quale si sono maggiormente concentrate le ricerche. Il secondo ha riguardato invece il versante ad est, relativo alla Valle Genzana. Il terzo si è spostato verso la parte ovest.
Secondo quanto riferito alla redazione di AZ Informa, l’elicottero dei Carabinieri di Rieti ha sorvolato l’intera area a bassa quota, nei limiti del possibile considerando la portata dei venti presenti nelle valli nonostante il bel tempo.
Al termine dei sorvoli sono stati riscontrati diversi segnali, per la maggior parte riconducibili alla Valle della Genzana, esattamente come accaduto sabato, quando il Recco era stato impiegato per la prima volta.
Si tratta infatti di un’area prevalentemente visitata da escursionisti durante l’estate. La si raggiunge anche a cavallo e vi sorgono gli abbeveratoi. E’ difficile dunque capire, ad un primo riscontro, se i segnali captati appartengano ai materiali metallici presenti sul posto o se siano riconducibili ai quattro escursionisti dispersi.
Una volta emersi i riscontri legati al Recco, le due unità cinofile si sono portate in Valle Genzana, coadiuvate da due tecnici dotati di sonar manuali. I riscontri su tutti i segnali raccolti dal Recco hanno dato esito negativo.
Il Soccorso Alpino e Speleologico fa inoltre sapere che con oggi si esaurisce, per ora, l’attività del Recco.
Si tornerà domani a cercare portando in quota dalle 20 alle 30 unità.
Leggi anche il comunicato ufficiale del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico Nazionale.