Massa d’Albe. Sono trascorsi dodici giorni da quando i quattro avezzanesi Valeria Mella, Tonino Durante, Gianmarco Degni e Gian Mauro Frabotta hanno fatto perdere le loro tracce a seguito di un’escursione sul monte Velino.
Tante le forze mobilitate in questi giorni impegnate nella ricerca dei dispersi e diverse le strategie di azione per agevolare i soccorritori. Dopo il tragico epilogo del trasporto della battipista messo a disposizione da Giancarlo Bartolotti, titolare degli impianti sciistici Monte Magnola di Ovindoli, l’imprenditore di origini romagnole, insieme a tutto il suo entourage, non si dà per vinto e mette a disposizione un nuovo mezzo necessario a rendere più agevoli le operazioni di ricerca.
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“Ho messo in contatto i vertici dei Vigili del Fuoco con la casa madre del nuovo battipista affinché si possa organizzare un nuovo trasporto – racconta Bartolotti ad AZ Informa – Noi ce l’abbiamo messa tutta, ma purtroppo il trasporto del primo gatto delle nevi è andato come sappiamo. Bisogna fare presto, più si va avanti e più aumenta il pericolo. Vogliamo dare il nostro contributo per far sì che i quattro dispersi possano tornare dalle loro famiglie. Solo con il battipista si può agevolare anche il lavoro dei sonar”.
Il nuovo battipista, un Pistenbully della casa produttrice Kässbohrer, detiene un’apparecchiatura elettronica notevole che permetterebbe anche di individuare lo spessore della neve. “Questo gatto delle nevi è più potente del primo, supera i 500 cv, e proviene da una casa produttrice tedesca con cui abbiamo rapporti da oltre 10 anni – spiega l’imprenditore – Ora dobbiamo solo aspettare che prendano accordi per organizzare il trasporto che questa volta sarà effettuato con un carrello dotato di una gru che porterà il mezzo, smontato, fino a Forme per poi essere caricato dall’elicottero che lo condurrà nelle aree interessate.”
In quasi 50 anni il titolare della Magnola Impianti non ricorda un evento di tale portata. “In questi anni non è mai caduta tanta neve in questo modo, che io ricordi, – conclude – Ne è caduta molta, in pochissimo tempo, tanto da ingrossare velocemente i cornicioni delle montagne e i punti di appoggio, diventando così molto pericolosi. Speriamo solo che le istituzioni accelerino l’iter burocratico per organizzare il prima possibile il trasporto di un nuovo gatto delle nevi.”
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