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Trusty, la piattaforma della start up Apio che rompe il muro tra il consumatore e il produttore / INTERVISTA

Antonella ValentebyAntonella Valente
26 Febbraio 2021
in Economia
Reading Time: 4 mins read
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Dal lancio della piattaforma Trusty, avvenuto nel mese di ottobre, sono circa 70 le imprese che si sono registrate e hanno creduto nel lavoro di Apio, la giovane start up italiana che ha sviluppato, tra le altre cose, un nuovo sistema di comunicazione (gratuito) tra le imprese, specialmente quelle agroalimentari, e il consumatore.

La potenzialità principale di Trusty si racchiude in un QR Code presente su ogni prodotto che può essere scansionato tramite lo smartphone. In questo modo il consumatore accede ad una pagina web da cui può trarre tutte le informazioni del prodotto che si appresta ad acquistare, dalla filiera produttiva, alla distribuzione, dalle materie prime alla data e al luogo di provenienza. 

Ma cosa è accaduto in questi mesi? Qual è stata la risposta delle imprese? Ne abbiamo parlato con Alessandro Chelli, Ceo e co-fondatore di Apio.

Quasi 4 mesi della piattaforma Trusty. Quale è il bilancio che potete fare? Che tipo di feedback avete ricevuto?

Sembra ieri che abbiamo lanciato la piattaforma, questi mesi stanno volando e stiamoconoscendo moltissimi produttori con dei prodotti di alta qualità. A livello di Piattaforma stiamo vedendo che è possibile seguire due percorsi, infatti tra le grandi aziende e quelle più piccoline le esigenze cambiano. Le aziende meno strutturate sono alla ricerca di un metodo semplice per condividere informazioni con i consumatori, quindi sono molto più attratte dallo spazio digitale che Trusty offre e dalla tutela delle informazioni attraverso la tecnologia Blockchain. Le grandi aziende o comunque quelle più strutturate, sono alla ricerca di un discorso di filiera, digitalizzazione dei rapporti con i fornitori e condivisione delle informazioni con i consumatori. Infatti, mentre le aziende più piccole utilizzano Trusty così com’è, con le aziende più grandi spesso facciamo dei progetti più strutturati che impattano anche sulle integrazioni IT. Giusto per fare qualche numero stiamo ricevendo circa 3 richieste di registrazione al giorno in media

Qual è l’obiettivo che volete raggiungere con Trusty?

Trusty si è posta l’obiettivo di rompere il muro tra consumatore e produttore permettendo una comunicazione diretta e trasparente sul prodotto, partendo dal campo e raccontando tutto il percorso fino allo scaffale o alla tavola. La visione è democratizzare l’accesso alla tecnologia attraverso una piattaforma che ti permette di sperimentare subito quello che puoi ottenere attraverso l’integrazione di una piattaforma Blockchain all’interno del processo di condivisione delle informazioni. La nostra ambizione è fornire questa piattaforma a tutti i produttori agroalimentari ed è per questo motivo che abbiamo scelto di svilupparla in SaaS con un approccio gratuito. Siamo convinti che solo mettendo in mano gli strumenti giusti al settore agroalimentare sia possibile far partire quel processo di digitalizzazione non solo per le grandi aziende ma anche per le più piccole. Un progetto di questo tipo ha importanti ricadute, oggi l’unico criterio sul quale scegliere i prodotti non avendo informazioni di qualità e di tracciabilità è il prezzo, con Trusty diamo gli strumenti per fare scelte informate, quindi consapevoli.

Quando nasce Apio e perchè sviluppare una realtà simile con lo scopo di abbattere le distanze tra produttore e consumatore? Cosa vi ha spinto a dare vita all’azienda?

Apio nasce ai piedi dell’Università delle Marche dall’idea di due studenti abruzzesi e due marchigiani. Abbiamo sempre lavorato in settori completamente diversi da quello agroalimentare, come l’energetico o il manufatturiero sfruttando l’enorme potenza del digitale per creare valore tangibile per le aziende. Specializzarsi su Internet of Things, Blockchain e Intelligenza Artificiale è stato un passaggio naturale della nostra specializzazione. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di utilizzare la tecnologia come mezzo per supportare le aziende, per estrarre dati necessari al raggiungimento di fini aziendali. Negli anni ci siamo resi conto di quanto la raccolta di dati sia fondamentale sia per lo sviluppo di diversi settori che per la consapevolezza che ne deriva, in un mondo in cui quasi tutto è conoscibile e alla portata di chiunque ci è sembrato paradossale che al consumatore mancassero informazioni trasparenti su ciò che mangia: informare è consapevolizzare, ed è un onere e un onore che chi ha i mezzi non può che assolvere. Partendo da questo principio abbiamo sviluppato anche Trusty con l’obiettivo di abbattere il muro tra consumatore e produttore per permette a chiunque di fare scelte consapevoli e di conseguenza sostenibili.

La digitalizzazione di un’azienda è al centro del lavoro di Apio, quanto ancora c’è da fare da questo punto di vista? Quanto dipende la crescita di un’azienda dalla digitalizzazione, da una buona comunicazione e soprattutto da una buona strategia di business?

Per il settore agroalimentare, e non solo, è importante saper comunicare, arrivare al consumatore trasferendogli ciò che davvero vuole evidenziare del proprio prodotto. Dal punto di vista della crescita dell’azienda, digitalizzarsi non assicura la crescita, ma dotarsi di uno strumento come Trusty, che permette di raccogliere informazioni al fine di impostare un business “data driven”, dà la possibilità di organizzare al meglio la strategia di business. Non servirà più avvalersi di ipotetici consumatori su cui investire fondi per varie campagne, il target sarà ben definito, reale, grazie alla mole di dati raccolti dagli scan dei consumatori.

Tags: Abruzzoapio srlblockchainevidenzamarchetrusty

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Antonella Valente

Antonella Valente

Laureata in Giurisprudenza e Giornalista Pubblicista dal 2018, nel 2019 si abilita alla professione di Avvocato

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