AVEZZANO. A distanza di 4 mesi dal suo insediamento, l’amministrazione comunale a guida Di Pangrazio continua a ritenere una priorità la questione dell’impianto semaforico per la rilevazione delle infrazioni.
Mentre in tutte le altre città italiane ed europee il T-Red viene da anni normalmente utilizzato e considerato da amministratori e cittadini per quello che è – e cioè un valido presidio di sicurezza – ad Avezzano ha invece dato vita ad una trama da telenovela.
Tanto da spingere alcuni quotidiani a rinominarlo “il semaforo da incubo”, ingenerando in alcuni la singolare convinzione che sia corretto considerare un dispositivo che sanziona solo chi non rispetta le regole come uno strumento di vessazione o qualcosa per cui “perdere il sonno”.
Non solo, ma il sindaco Di Pangrazio ha addirittura istituito un gruppo di lavoro di 6 persone tra consiglieri assessori e impiegati comunali con il compito di decidere le sorti del dispositivo semaforico.
Dopo la costituzione di una vera e propria “task force”, parte il rincorrersi di annunci e smentite dal Comune: prima la dichiarazione del sindaco di qualche mese fa che avvisava dello spostamento del dispositivo in altro incrocio, poi la smentita arrivata con la notizia dello spegnimento, che già aveva suscitato più di qualche perplessità nei cittadini.
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Infine, ad inizio gennaio, la maggioranza guidata da Di Pangrazio si era spinta fino ad approvare all’unanimità una direttiva che imponeva alla Polizia Locale la sospensione dei ricorsi in appello sulle sanzioni inflitte dal T-red.
Ma proprio in questi giorni sono arrivate le prime sentenze di quei ricorsi in appello che confermano la piena regolarità delle sanzioni e dell’impianto semaforico, condannando i cittadini non rispettosi del Codice della Strada anche al pagamento delle spese legali, trasformando sanzioni di 46,00 euro in esborsi ben più onerosi.
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Da qui la comprensibile decisione del Comandante della Polizia Locale Luca Montanari di ignorare la stravagante direttiva del sindaco Di Pangrazio: “L’attività di difesa in grado di appello delle ragioni del Comune di Avezzano proseguirà quindi con il consueto senso di responsabilità” ha dichiarato Montanari.
“Sia per soddisfare l’interesse pubblico generale, sia per assicurare la correttezza e l’imparzialità dell’azione amministrativa e sia anche perché risulta ormai evidente che le probabilità di vittoria sul punto sono elevate, con buona pace per coloro che a più riprese hanno tentato di rappresentare a tutti i costi una gestione rovinosa dei verbali emessi dalla polizia locale per le infrazioni semaforiche.”
L’annuncio trionfale del consigliere, nonchè avvocato, Roberto Verdecchia che un mese fa dichiarava che il comandante della Polizia Locale avrebbe dovuto “adeguarsi alla direttiva del sindaco rinunciando agli appelli proposti” – annuncio con il quale Verdecchia sperava di “ridare serenità ai tanti malcapitati automobilisti” – cade dunque nel vuoto.

E chissà, forse il fatto che dopo il Codice della Strada, anche il Tribunale riconosca la piena regolarità di sanzioni elevate per infrazioni delle regole, chiuderà la telenovela messa su ad Avezzano con la presa di coscienza che i cittadini “riacquistano serenità” non quando si decide di spegnere un dispositivo che sanziona chi infrange le regole, ma quando sanno che la propria sicurezza è tutelata da presidi previsti dalla Legge e regolarmente installati e che le Istituzioni si fanno garanti del rispetto delle regole.
Ma intanto il T-red è stato spento.