Dopo un lungo braccio di ferro, partito nel novembre del 2019, è finalmente arrivata l’intesa sul nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici. La trattativa ha visto coinvolte Federmeccanica, Assistal, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. L’intesa arriva dopo quattro giorni di confronti e condivisione di idee e progetti per il contratto che ha vigenza nel prossimo triennio (2021-2024). Le principali novità sono rappresentate da aumenti a regime di 112 euro sui minimi al quinto livello, mentre di 100 sul terzo.
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L’aumento verrà pagato, però, in quattro step: i primi 25 euro a giugno 2021, altri 25 euro a giugno 2022, 27 euro a giugno 2023, 35 euro a giugno 2024. Oltre a ciò in busta paga ci saranno ulteriori 112 euro di Ipca, cioè l’indicatore dei prezzi al consumo al quale si ancorano gli aumenti contrattuali, sui minimi da giugno 2020 per effetto dell’ultrattività del Ccnl precedente, scaduto però alla fine del 2019. Confermati i 200 euro l’anno di flexible benefit, che non saranno tassati consentendo di abbattere il cuneo fiscale. Il contributo aziendale per il Fondo Cometa passerà dal 2% al 2.2% per gli under 35.
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