“Molte volte lasciamo che i malintesi e le stizze ci allontanino dalla gente a cui vogliamo bene, molte volte lasciamo che sia l’orgoglio a prevalere sui sentimenti: non permettere che ciò succeda nella tua vita.”
Nelle relazioni di qualunque genere le divergenze sono inevitabili, come inevitabili le barriere di difesa alle quali ci “obblighiamo” pensando siano la soluzione ottimale del problema.
Siamo sicuri che costruire muri sia la soluzione migliore nelle relazioni difficili? Siamo sicuri che lì dietro nessuno verrà a disturbarci e che finalmente ci lasceranno rimuginare in pace sulle offese date e ricevute?
Se non arriviamo ad un sano equilibrio umano, rischiamo di pretendere che le persone che si relazionano con noi siano come un abito tagliato su misura: se ci accorgiamo che non ci stiamo dentro lo scartiamo perché pensiamo non sia adatto a noi, mentre probabilmente la soluzione sta unicamente nel perdere un po’ di peso per ritornare ad “abitarci” dentro comodamente! Dobbiamo imparare a cambiare il nostro “sguardo” sugli altri se vogliamo relazioni che ci facciano crescere.
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Leggiamo tutto questo alla luce del Vangelo. Gesù dice ai suoi: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?
Qui non c’è un discorso teologico per i soli addetti ai lavori. Il messaggio è attualissimo, semplice e chiaro: tu che non riesci a dimenticare quel torto, chi sei? Qual è la tua storia? Non ti rendi conto che mentre sei così impegnato a misurare la trave che sta nell’occhio del tuo fratello stai dimenticando di essere te stesso, fragile e difettoso al pari di chi ti sta di fronte? Eh sì, proprio quella trave è diventata una trave di blocco messa all’esterno, che impedisce alla porta della stanza nella quale sei chiuso, di potersi aprire.
Chiudersi non risolve nessun problema! Quando vogliamo crescere in una relazione, la prima cosa da fare è guardare noi stessi e poi l’altro negli occhi. Forse non potremo evitare lo scontro, ma il punto di arrivo sarà accettare chi è diverso da noi, perché avremo imparato a conoscerlo. È un cammino. Sì, ti hanno ferito, ti hanno reso la vita difficile e forse anche di più. Tu rialzati. Vai. Non conservare rancore, perché ciò che è avvenuto resterà lì, non si può cancellare, ma tu puoi cambiare te stesso e fare della tua vita, proprio grazie al tuo passato difficile, un capolavoro e della tua storia un segno che importante per molti. Ci vuole così poco…