Il 2020 è stato, tra le altre cose, anche l’annus orribilis del make up. L’utilizzo continuativo della mascherina, con la sola eccezione di un contesto casalingo, ha portato ad un calo sensibile delle vendite nel campo della cosmetica. Lo aveva rivelato un’indagine di Drug Industry & Business Analyst team di Nielsen a chiusura dell’anno. Crollo a doppia cifra con perdita del 19,7% nel mass market, passando dai 301 milioni di euro del 2019 ai 242 del 2020.

Il primo lockdown ha avuto un impatto schiacciante sulla routine femminile. Il concetto di beauty-care si è rivisitato nell’ottica di trattamenti a lungo termine, sia nella cura della pelle che della salute dei capelli. L’azzeramento delle nostre abitudini di vita e dei rapporti sociali ha messo da parte mascara e lipgloss. Ne ha risentito la cosmesi giornaliera, il make up prima di uscire di casa, il ritocchino in bagno prima dell’aperitivo.
Non ha aiutato la chiusura delle attività. Saracinesche abbassate e impossibilità di acquistare i prodotti di bellezza in store, con la consulenza delle hostess e delle commesse. Non è un caso che le vendite di cosmetici nei discount siano cresciute del +4,5%, passando dal rappresentare meno del 3,0% delle vendite della categoria al 3,9%.

Stando ai numeri raccolti al termine dell’anno del Covid, nonostante la perdita di fatturato del settore make up, va sottolineata la capacità di tenere botta alla crisi rispetto al mercato dell’abbigliamento, del tessile, della pelletteria. E se il calo era fisiologico, il danno non è stato irreparabile. A tal proposito è stato decisivo il trimestre a cavallo tra il primo e il secondo lockdown. La parentesi estiva, tanto per essere chiari. Il make up non conosce stagionalità, la riapertura seguita alla bella stagione ha ripristinato le uscite e le interazioni sociali, riportando all’apice le vendite.
Il successivo ritorno alle restrizioni emergenziali ha nuovamente incurvato il trend, rimettendo ogni auspicio allo speciale mercato natalizio, il quale, da solo, vale il 30% del fatturato annuo. Nonostante cofanetti ad hoc, scontistiche generose e confezioni personalizzate, non si è riusciti a colmare il gap dei mesi precedenti.

I TERMINI DELLE PERDITE NEL DETTAGLIO
Stando ai dati riferiti dalla dott.ssa Elena Passoni, Team Leader Client Delivery Drug Industry di Nielsen, i cosmetici labbra hanno chiuso con un -46,5%, passando da 48 a 25 milioni di euro fatturati. I prodotti occhi, come da previsioni, hanno riportato una flessione decisamente più contenuta, pari al -11,5%. Calo importante anche in termini di confezioni. Se nel 2019 si contava la vendita di 53 milioni di make up-bag, nel 2020 non si va oltre i 45,5 milioni, segnando una flessione del 14,2%.