L’Aquila. Era il 6 aprile del 2009, quando L’Aquila, le sue frazioni e i paesi circostanti (per un totale di 56 centri) vennero colpiti da una scossa di terremoto d’intensità 5.9 della scala Mercalli, originariamente classificata di 6.3. Erano le 3.32 della notte. Terrore, distruzione, morte. Furono circa 100mila gli sfollati e 309 le vittime. A distanza di dodici anni, il capoluogo di regione non dimentica e, tra divieto di assembramenti e zone arancio-rosse, torna a chiedere la mobilitazione simbolica dell’Italia, per tenere viva la memoria del disastro e per non lasciare che il tempo scorra senza aver lenito le ferite. Ma come potrebbe essere altrimenti?
Quest’anno, a causa delle prescrizioni e delle limitazioni dovute alla pandemia da coronavirus in itinere, ancora ben lungi dall’essere risolta, non sarà possibile onorare le vittime del terremoto con la fiaccolata che tradizionalmente fino al 2019 ha attraversato il centro della città. Analogamente all’anno scorso, quando, invece, il lockdown era totale, la ricorrenza verrà a manifestarsi in altro modo. La fiaccolata potrà essere collettiva sì, ma esclusivamente virtuale. Il Comune dell’Aquila e i comitati familiari delle vittime hanno lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, accendano nei loro Comuni e alle loro finestre, una luce di speranza. Anche il consueto programma delle celebrazioni ha subito delle variazioni. A seguito delle disposizioni governative in materia di contrasto del contagio da coronavirus e della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata ieri dalla Prefettura, svoltasi in videoconferenza, infatti, sono state stabilite le modalità con cui si svolgeranno le iniziative.
Alle 18 di lunedì 5 aprile, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in piazza Duomo, si svolgerà la celebrazione liturgica officiata dall’arcivescovo della città dell’Aquila e presidente della Ceam (Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana), cardinale Giuseppe Petrocchi. Durante cerimonia religiosa sarà data lettura dei nomi delle vittime del sisma; successivamente il primo cittadino, Pierluigi Biondi, pronuncerà una breve allocuzione. Immediatamente dopo il sindaco, con il prefetto, Cinzia Torraco, e il cardinale renderanno omaggio alle lapidi delle vittime del terremoto nella Cappella della memoria situata all’interno della chiesa.
Alle ore 21 in Piazza Duomo sarà azionato il dispositivo che emetterà un fascio di luce che si staglierà verso il cielo. Alle 21:15 saranno effettuati 309 rintocchi, cui seguirà, a cura di un vigile del fuoco, l’accensione di un simbolico braciere posizionato nei pressi della chiesa. Presenzieranno il prefetto della provincia dell’Aquila, il sindaco dell’Aquila, il cardinale, e il sindaco di Cugnoli (Pescara), Lanfranco Chiola, in rappresentanza dei Comuni del cratere. Le autorità, anche su mandato dei comitati dei familiari delle vittime, rappresenteranno il sentimento della popolazione colpita dal drammatico evento del 2009. I momenti della breve cerimonia esterna saranno ripresi e resi disponibili sulla pagina internet ufficiale del Comune dell’Aquila e sui relativi canali social dell’ente.
Il 6 aprile, alle 10:30, sindaco, prefetto e arcivescovo parteciperanno alla cerimonia commemorativa organizzata all’interno della scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza alla presenza del comandante della scuola, generale di divisione Cristiano Zaccagnini. Alle ore 12 il primo cittadino, il prefetto, l’arcivescovo, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari, un rappresentante dei Comitati dei familiari delle vittime e il sindaco di Villa Sant’Angelo, Domenico Nardis, in rappresentanza dei Comuni del cratere, si ritroveranno davanti il sito della Casa dello Studente, in via XX Settembre, per omaggiare e ricordare le 309 vittime.
Il 6 sarà proclamato lutto cittadino per l’intera giornata; verrà disposta l’esposizione a mezz’asta delle bandiere situate sugli edifici delle amministrazioni pubbliche. Con il provvedimento si invitano “tutti i cittadini- è scritto nell’ordinanza sindacale- e le organizzazioni sociali, culturali e produttive, le altre Pubbliche amministrazioni a prendere parte, pur nel rispetto della vigente normativa volta a prevenire e contenere il contagio da Covid-19, alle iniziative promosse per la commemorazione del sisma, nonché ad esprimere in forme decise autonomamente la partecipazione al ricordo delle vittime, anche illuminando, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, i balconi o le finestre degli edifici”.