L’Aquila. “Pensare alle riaperture, a cominciare dalla scuola“. Mario Draghi è intervenuto così ieri, nell’aula di Montecitorio, in merito ad alcune sollecitazioni pervenute dai banchi dell’opposizione. Il tema scuola è quanto mai attuale, essendo che su di esso le forze politiche continuano a scontrarsi senza trovare l’intesa. La possibilità, come discusso negli ultimi giorni, di protrarre fino al 15 aprile la zona rossa su tutto il territorio italiano, con conseguente applicazione di normative anticontagio ulteriormente stringenti, continua a far discutere senza raggiungere un punto d’incontro.
La didattica a distanza è sempre più mal digerita e trova sempre meno voti favorevoli anche da parte della società civile, divisa, appunto, tra riaperture nelle zone dove la curva epidemiologica è sotto controllo, e chiusure totali per far fronte all’esponenzialità dei contagi che, invece, in alcuni territori sembra essere fuori controllo. “Il governo renderà pubblici questa settimana tutti i dati sui vaccini sul sito della Presidenza del Consiglio, Regione per Regione, categoria di età per categoria di età”, ha dichiarato Draghi nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue.
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“L’Italia ha mostrato che la sua azione è fondata su tre pilastri: il rispetto degli accordi da parte delle multinazionali dei vaccini; le sanzioni se questi accordi non sono rispettati; la pronta sostituzione dei vaccini mancanti con altri tipi di vaccino”. Appare inevitabile come, per far fronte a riaperture su larga scala, debba necessariamente accelerare la campagna vaccinale. Lo stop di AstraZeneca, e i molti dubbi che in tanti nutrono ancora nei suoi confronti, ha ulteriormente minato un percorso che, di fatto, era già in salita. Nonostante tutto però l’immunità di massa – diversa da quella di gregge – appare lontana, così come la definitiva riapertura delle scuole nonostante il parere contrario di Mario Draghi.
“Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture” – ha detto ancora Draghi – Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse”, aggiunge. “Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua”.
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