L’Aquila. Ciò che si temeva si è avverato. Dalle parole, il presidente russo Putin, è a passato ai fatti. Stamane, intorno alle quattro del mattino italiane, i missili sovietici hanno colpito le zone di confine ucraine, riecheggiando anche a Odessa e nella capitale Kiev, in quella che il capo dello stato ha definito “un’operazione militare speciale”.
Si parla già di centinaia di morti e migliaia di persone in fuga. Code ai rifornimenti di benzina, ai bancomat, ai supermercati. Il grande esodo verso i paesi europei potrebbe iniziare in queste ore. Ad ora la diplomazia internazionale ha fallito. Il Ministero della Difesa russo ha fatto sapere che “Le difese aree dell’Ucraina sono state soppresse” ma da Kiev il governo ucraino risponde e dice di “Cinque aerei russi abbattuti“. Putin resta rigido sulla sua posizione e afferma che “chiunque provi a interferire o a minacciarci deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia“.
“Putin non sottovaluti la forza delle democrazie. Faremo in modo che il presidente Putin risponda di questo. Più tardi presenteremo un pacchetto di sanzioni che bloccheranno l’accesso alle tecnologie e ai mercati chiave della Russia. Indeboliremo l’economia russa e la sua capacità di rimodernarsi, porremo fine all’accesso delle banche russe ai mercati europei e alla loro capacità di finanziare la guerra”, ha dichiarato Ursula Von Der Leyen, mentre il premier Mario Draghi ha definito come “ingiustificabile l’atto di forza della Russia”. Il primo ministro inglese, Boris Johnson ha parlato di “Ora più buia”, citando Winston Churchill quando, durante i bombardamenti tedeschi su Londra nella Seconda guerra mondiale, parlò di “The Darkest Hour“.
Il presidente ucraino Zelensky ha invitato la popolazione a non uscire di casa, a mantenere la calma, a rifugiarsi nei sottopassaggi e nei tunnel e ha annunciato l’imposizione della legge marziale. L’escalation di tensione va avanti con continue minacce.