Avezzano. Ogni giorno i social network si arricchiscono di nuove segnalazioni relative ai più svariati reati ambientali presenti nella Marsica. Nessun comune è immune da tale malcostume e non serve addentrarsi in luoghi isolati, bui o nascosti all’occhio dell’uomo per imbattersi in cumuli di sporcizia varia, sempre maggiore e sempre aggiornata, se così vogliamo dire, di nuove fattispecie: plastica e cartone vanno per la maggiore, ma anche legname, materassi, frigoriferi, abiti si ritagliano uno spazio importante.
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Oltre a queste tipologie, poi, possiamo trovare anche i rifiuti tecnologi. Ad Avezzano, in via Papacqua, ce ne sono talmente tanti che potrebbero comporre due, tre o più studi professionali. Schermi da pc, tastiere, laptop rotti, stampanti, tutto buttato dentro sacchi di plastica ai bordi della strada. A vederli sembrano nuovi, ancora in buono stato o chissà, riutilizzabili. Incomprensibile come, oltre che smaltirli mediante le apposite ditte e nei modi previsti ex lege, non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di donarli a chi magari ne avrebbe realmente bisogno. Magari con una piccola riparazione, verosimilmente meno onerosa di un acquisto, sarebbero stati utili a talune realtà associazione del territorio.
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Foto: Agata Scardilli