Al via il primo studio sperimentale per l’analisi delle emissioni nei cantieri edili. E’ scattato questo lunedì all’Aquila, nel cantiere di via Roma, al civico 114. Lo studio, portato avanti dall’Università degli studi dell’Aquila, sarà eseguito nel contesto della demolizione di un aggregato del centro storico, quale situazione ottimale per la valutazione dei rischi per la salute e per l’ambiente che offrirà l’opportunità di analizzare l’esigenza di protezione di tutti i recettori sensibili presenti sul territorio. La ricerca avviata ha origine dalla consapevolezza dello stretto rapporto tra emissioni di polveri e particolato e attività edile e di cantiere ed ha l’ambizioso obiettivo di definire, in maniera puntuale e con sistemi a basso costo, le strategie di mitigazione del rischio dovuto alla produzione di micro-polveri e intende offrire linee guida ed esempi di best practices per tutte le realtà analoghe.
Nel “cantiere più grande di Europa”, il cuore della città, dove quotidianamente si svolgono attività contemporanee di demolizione, ricostruzione, ristrutturazione e consolidamento, grazie alle nuove tecnologie elettroniche, ai sensori e ad attente linee guida in fase di esecuzione dei lavori, si possono monitorare, a basso costo, le polveri generate in cantiere con evidenti vantaggi sulla valutazione dei rischi per la salute dei lavoratori presenti così come dell’intera popolazione.
L’iniziativa, vede coinvolti alcuni docenti afferenti al Dipartimento di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale (DICEAA) e al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione e Economia (DIIIE). “L’iniziativa, come numerose,” afferma il Rettore, Prof. Edoardo Alesse, “evidenzia il profondo legame tra la nostra università ed il suo territorio ed il costante impegno di docenti e ricercatori, che vivono la realtà locale in ogni suo aspetto e che mettono al servizio della Città le loro competenze e le strutture dell’Ateneo, per offrire sempre nuove opportunità di crescita”.