Importante decisione del Consiglio di Stato sull’ordinanza della Regione Abruzzo, che ha sospeso le attività scolastiche in zona arancione. Pur respingendo la richiesta di sospensiva, con il suo decreto il Consiglio di Stato ha aderito al merito del ricorso. La decisione è stata rinviata al Tar L’Aquila, che il 24 marzo dovrà decidere sulla ragionevolezza dell’ordinanza del presidente Marsilio, tenendo conto, però, delle indicazioni che arrivano dal Consiglio di Stato:
- il Tar dovrà valutare la proporzionalità delle misure adottate dalla Regione, bilanciando il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, entrambi costituzionalmente riconosciuti;
- secondo il Consiglio di Stato, “appare di dubbia legittimità la mancata apposizione di un termine alla sospensione delle attività scolastiche (il provvedimento stabilisce il suo vigore “sino a diverso provvedimento”), giacché in tal modo, l’autorità emanante evita la necessaria auto-limitazione temporale (…) legata alla doverosa, specifica e quotidiana raccolta e analisi dei dati medico scientifici nel periodo (che qui manca) di sospensione, in tal modo superando il criterio della proporzionalità che impone di legare ogni restrizione di diritti costituzionalmente garantiti a presupposti certi, dati trasparenti e ostensibili, nonché periodi strettamente necessari alla tutela del bene protetto”.
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Il Consiglio di Stato ordina, inoltre, al presidente della Regione di depositare presso il Tar tutta la documentazione relativa agli esiti del monitoraggio effettuato, allegando i dati scientifici, in modo che il Tar possa effettuare il giudizio di ragionevolezza del provvedimento regionale.
Il ricorso è stato seguito dagli avvocati Herbert Simone e Paolo Colasante, con la consulenza del costituzionalista Enzo Di Salvatore.