L’Aquila. “Gentilissima dottoressa Nicoletta Verì, assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, le scrivo questa lettera aperta perché sono una cittadina che ancora crede che la politica possa e debba migliorare la vita delle persone”. Inizia con queste parole la lettera di Roberta, una cittadina abruzzese residente all’Aquila, che si appella pubblicamente all’istituzione regionale per sensibilizzarla verso una tematica a lungo dibattuta in più ambienti ma mai, ad ora, seriamente presa in considerazione.
“Sull’onda del grande dolore che troppo spesso abbiamo provato nei nostri territori per morti improvvise di persone di giovane e giovanissima età, Le chiedo di voler istituire in Abruzzo il registro delle morti improvvise, strumento trasversale a tutte le ASL, che, come già avviene in altre regioni, può essere un valido strumento di studio e di prevenzione”.
“Il registro, istituto diverso dal semplice registro presente nella sanità pubblica che si occupa del dato di mortalità, si potrebbe avvalere del lavoro dei dipartimenti di anatomia patologica e di cardiologia abruzzesi per avviare uno screening genetico e familiare teso a identificare patologie genetiche o ereditarie di cui le famiglie delle vittime non sono a conoscenza, permettendo di intervenire con controlli mirati e terapie. Sono certa che sia una iniziativa estremamente importante per approfondire questi decessi improvvisi e per restituire alle famiglie colpite speranza nella vita, evitando che questi tragici eventi si ripresentino”.
“Chiedo contestualmente alle tante associazioni di volontariato operanti nel settore sanità di farsi portavoce di questa esigenza, cerchiamo tutti insieme di spingere per un obiettivo che può sembrare minimo che ma che apre alla fiducia nel futuro e che rinsalda la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica. Certa della sua attenzione per un tema così importante, auguro davvero buon lavoro”.