Il Bilancio di Previsione della regione Abruzzo è stato approvato nella notte, lo scorso 29 dicembre, in un quadro straordinario legato agli imprevisti della pandemia.
Il governatore regionale ha voluto farsi portavoce di quanto emerso in sede di approvazione, ringraziando l’intero Consiglio e, su tutti, l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, “particolarmente esposta sul fronte Covid”.
L’approvazione del Bilancio arriva dunque con un colpo di coda che consente di evitare il ricorso all’esercizio provvisorio.
Sono stati fatti tagli?
“Certo, non si poteva fare altrimenti potendo contare su 50 milioni di euro in meno tra minori entrate e maggiori spese che, peraltro, attualmente, non ci vengono riconosciute – afferma il Presidente – ma, visto che tutti i servizi sono importanti, abbiamo fatto un bilancio che ha messo in condizione ciascun servizio di iniziare l’anno con le necessarie coperture. Con questo bilancio, – ha spiegato – non ci sarà nessun cittadino abruzzese che riceverà un euro in meno o minor attenzione rispetto a quanto gli sia dovuta. Siamo in grado di tenere questa tabella di marcia con la copertura integrale dei servizi essenziali, dei servizi almeno a livello dello scorso anno, se non di più, per almeno 8-10 mesi. Contiamo che il Governo onori Il suo debito e che le promesse fatte ai tavoli della Conferenza Stato-Regioni e anche nel confronto con gli Enti locali vengano onorate al più presto e consentano, già dal mese di gennaio, di poter avere risorse sufficienti per andare a pareggiare quel conto e fare in modo che la copertura sia integrale e senza più discussioni”.
Liquidità per 15 milioni di euro a inizio pandemia per i dispositivi Covid
Marsilio ha poi ricordato che “la Regione Abruzzo ha già anticipato ben 15 milioni di euro di spese. Risorse di cassa messe subito a disposizione della Protezione civile per affrontare, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, non appena scoppiata la pandemia, le prime emergenze. Si è trattato di spese anticipate, ad esempio, per reperire sul mercato dispositivi di protezione individuale e ventilatori per le terapie intensive. Di questi 15 milioni di euro, – ha precisato – abbiamo rendicontato correttamente circa 13 milioni 200 mila euro ma ci sono voluti addirittura sei mesi per avere, da parte della struttura commissariale la certificazione di queste spese e solo pochi giorni fa ci hanno rimborsato il 50 per cento del totale. Quindi siamo – ha aggiunto – ancora fuori di 6-7 milioni di euro. Riguardo, nello specifico, ai fondi piovuti sulla sanità, le risorse ricevute sono state sottoposte a condizioni e ad esempio non ci hanno riconosciuto le spese farmaceutiche come spese Covid, ad esempio quelle per l’acquisto di antibiotici e antivirali. Per cui, – ha concluso Marsilio – ogni ASL ha accumulato qualche milione di debito di maggiori spese, per esempio per le sanificazioni e le disinfezioni negli ospedali e di altri ambienti. Risorse per le quali non è previsto il rimborso. Abbiamo, al contrario, avuto diversi milioni di euro di extra budget per prestazioni nella sanità privata che, però, non abbiamo utilizzato perché abbiamo messo la sanità pubblica al centro della battaglia Covid”.
Liris, gli elementi chiave del Bilancio di Previsione
“Una soddisfazione e una vittoria di tutti. In sintesi: -49 milioni di minori entrate (meno bollo, meno Irpef, meno Irap, meno Iva),-137 milioni da debiti di vecchie Usl, 7,6 milioni di euro in meno di canoni idrici non dovuti, altri 5 milioni di minori entrate. Tutto questo ha significato chiudere una Finanziaria con le aspettative dei Dipartimenti pari a quelle dello scorso anno ma con 70/80 milioni di euro in meno. Una sfida proibitiva in partenza. In più, noi non abbiamo alzato le tasse seppur in una condizione del genere poiché – ha ricordato l’assessore che ha giocato un ruolo chiave nella stesura del Bilancio di Previsione – non potevamo indebitarci perché reduci dell’essere stati Regione canaglia a causa di discutibili scelte sanitarie del passato. Non potevamo, dunque, contrarre debiti nei confronti dello Stato (cosa che ad esempio ha fatto la Lombardia – debito trentennale per ripartire con la finanziaria attuale). Non avendo alcun margine in tal senso, siamo riusciti ugualmente a far quadrare i conti tagliando l’8 per cento per ogni assessorato. Attraverso un taglio lineare, abbiamo creato le condizioni per ripartire con il nuovo anno garantendo copertura a tutti i servizi essenziali e con la promessa di Giunta e Consiglio di ripristinare quanto tolto in termini di minori risorse”.
Feedback positivo dalla Corte dei Conti
Inoltre, – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – siamo stati in grado di sviluppare un rapporto sempre migliore con la Corte dei Conti – l’ultimo confronto risale a quattro giorni fa – dalla quale abbiamo ricevuto i complimenti per lo schema di lavoro che stiamo utilizzando: serietà nel tenere i conti a posto, costanza nei rapporti di reciproca collaborazione e soprattutto monitoraggio continuo dei conti. Un modus operandi – ha proseguito – che dovrebbe renderci ancora più credibili agli occhi di chi ci guarda dall’esterno e ci deve giudicare. Oggi abbiamo una Regione che, dopo l’anno “horribilis” 2020, può guardare con fiducia al 2021 ponendo le basi per una ripartenza. Soprattutto nella prospettiva dei ristori che stiamo aspettando dal Governo nazionale”.
Fonte Regflash
Foto di assisinews.it