Quattro settimane di disagi e disservizi per i cittadini di Pero dei Santi, frazione di Civita d’Antino. L’Ufficio postale del borgo rovetano, che conta circa 600 abitanti e che serve anche la popolazione di Civita d’Antino Scalo, ha inizialmente subìto un netto ridimensionamento degli orari di apertura, arrivando a garantire l’accesso al pubblico solo il lunedì. Questo accadeva sei anni fa, da allora gli utenti hanno dovuto cominciare ad usufruire degli uffici postali limitrofi, come quelli di Morino o Civitella Roveto, anche solo per le operazioni più semplici, come il prelievo, non essendo mai stato installato il Postamat.
Quanto accaduto nell’ultimo mese, però, ha alimentato le ire dell’intera cittadinanza e della stessa amministrazione comunale, la quale, nonostante i ripetuti solleciti e le richieste di risoluzione delle diverse problematiche, si ritrova a raccogliere le tante lamentele senza aver ricevuto risposte dalla sede centrale di Roma.
Ufficio postale Pero dei Santi, quattro lunedì in tilt
I primi disagi alla popolazione quattro lunedì fa, quando l’ufficio è rimasto chiuso in occasione della Pasquetta. Il calendario delle festività nazionali ha voluto poi che anche il lunedì successivo, 25 aprile, si onorassero le celebrazioni nazionali legate alla Festa della Liberazione. A fronte di ciò, Poste non ha previsto alcuna giornata di recupero dei due turni persi, lasciando la popolazione disservita per 20 giorni. Alla riapertura di lunedì 2 maggio, con la lunga coda dei pensionati pronti a riscuotere, il funzionario dell’ufficio postale ha dovuto annunciare l’impossibilità di procedere al pagamento delle pensioni a causa della mancanza di disponibilità economica, rimandando le operazioni al lunedì successivo, e cioè oggi. Stamattina, quindi, l’amara scoperta del blocco dei sistemi operativi. Operazioni postali non consentite per un guasto informatico. Immediata la richiesta di assistenza alla sede centrale della capitale, ma a metà mattinata ancora alcun ripristino.
“Siamo già svantaggiati per innumerevoli motivi. Le cose difficilmente cambieranno se questi territori continueranno ad essere concepiti come una periferia. – E’ il duro sfogo di Sara Cicchinelli, sindaco di Civita d’Antino – Questa cittadinanza ha già dovuto accettare il ridimensionamento deciso da Poste Italiane che ha ridotto all’osso l’apertura dell’ufficio, quantomeno vorremo che nell’unico giorno di apertura il servizio funzionasse. Qualsiasi disagio ricade poi inevitabilmente sul sindaco e sugli amministratori, che possono ben poco. Io stessa devo ultimare un’operazione postale da più di un mese e non c’è verso di portarla a compimento. Hanno lasciato che l’ufficio restasse chiuso per due settimane senza degnarsi di inserire una giornata di recupero. La giustificazione è che le risorse umane sono già programmate su altri uffici. Sono stanca che questo territorio sia terra di nessuno, che i servizi sacrosanti di cui la cittadinanza ha necessità vengano lasciati al caso”.
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