IL PASSAPORTO CHE CI PORTERA’ LONTANO
Tornare a viaggiare fuori dai confini italiani in sicurezza. Si potrà fare entro l’estate, ma non sarà una cosa semplice. L’idea nasce da una proposta del premier greco Kyriakos Mitsotakis, discussa in sede di confronto a Bruxelles, alla presenza della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
Lo strumento che consentirebbe ai cittadini dell’Unione di viaggiare in totale libertà di movimento è il vaccination passports, passaporto vaccinale. Un documento di “espatrio” comunitario che attesterebbe l’immunità del soggetto che lo possiede, sulla scorta dell’avvenuta somministrazione del vaccino e del relativo nulla osta rilasciato dalle istituzioni sanitarie.

GLI ELEMENTI DI DISCORDIA
L’Europa si è mossa con prudenza. Due gli elementi discordanti. Da un lato il timore che i protocolli per i passaporti in fase di superamento dei blocchi finisca col rendere i blocchi stessi più pressanti e inneschi vere e proprie “guerre” di frontiera.
Dall’altro il pericolo che si crei una pericolosa discriminante tra i paesi membri, ciascuno con un proprio governo ed una propria politica sanitaria. Dovrebbe quindi essere garantita un’uniformità vaccinale difficilmente operabile.
Vi è infine un ostacolo medico-scientifico: il vaccino garantirebbe l’immunità dai sintomi ma non dalla trasmissibilità. Il problema non sarebbe allora per chi parte, bensì per chi venisse a contatto con lui/lei.

La proposta resta sul banco di discussione governativa e verrà formalizzata dalla Commissione Europea il prossimo 17 marzo. Il Passaporto sarà di natura digitale e dovrebbe vedere la luce non prima di giugno. Il viaggiatore potrà scaricare un codice QR piuttosto che un documento da una piattaforma indicata dalle autorità nazionali. L’adozione del “green pass” richiederà una commistione interforze coordinata: dalle nazioni alle istituzioni europee passando per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Leggi anche: I virtuosi del Covid, Feat Food triplica il fatturato grazie all’e-commerce

UN VOLANO PER IL TURISMO
Il Passaporto Vaccinale seguirà la già assodata pratica di segnalazione dei vaccini somministrati in occasione di determinati viaggi all’estero. Il mondo del turismo si è organizzato da tempo in materia di malattie contagiose. E proprio l’intero settore va sostenuto in una fase estremamente delicata. Stando ai dati dell’Istat si è verificata una contrazione della spesa turistica di 20.056 milioni di euro, pari a circa l’8,6 per cento del prodotto interno lordo settoriale italiano, e 232 milioni di presenze in meno (-53,1%) rispetto al 2019.

L’Europa punta ad approvare il Passaporto digitale proprio nell’ottica di una sterzata al trend in calo. La missione è quella di salvare il turismo estivo. Rivelatrice a tal proposito al dichiarazione del ministro del turismo italiano, Massimo Garavaglia: «L’adozione di nuovi strumenti digitali europei che documentino lo stato di salute dei viaggiatori, partendo dall’uso medico per poi preparare un ritorno alla mobilità sicura dei turisti, compatibilmente con l’evoluzione della pandemia, sarà cruciale per la ripresa dell’industria del turismo».