Tramandare conoscenza e apprendere a distanza. Gli orsi, spostandosi, creano delle mappe di percorsi odorosi che attivano dei veri e propri flashmob “involontari”, secondo i quali gli animali si ritrovano inconsciamente a frequentare in contemporanea gli stessi posti.
“A metà aprile eravamo tornati in una valle, di cui uno dei versanti è caratterizzato da pareti precipiti e grandi alberi secolari. Probabilmente, la natura impervia del terreno aveva reso difficili i tagli boschivi e quelle piante straordinarie erano così riuscite a sopravvivere fino a veneranda età. Un mese prima, nel tardo pomeriggio, avevamo avvistato un orso, probabilmente appena uscito dal letargo, che si muoveva lento e curioso in quel paesaggio primordiale. Era emerso dalla foresta e si era arrampicato su un bastione roccioso, per poi “tuffarsi” di testa in un ripido canalone, scivolando sulle foglie morte”.
“Questa volta, alle 17, con le prime foglie sugli alberi e centinaia di canti di uccelli a fare da sfondo, un altro orso, molto più grande di quello avvistato in precedenza, era apparso esattamente nello stesso punto tra gli alberi e, seguendo esattamente il percorso effettuato dal primo, aveva compiuto i medesimi movimenti. Sapevamo che gli orsi spesso si seguono a vicenda, ma osservare due animali diversi, a distanza di un mese, comportarsi e muoversi in modo identico attraverso quel labirinto di massi, cenge e pareti ci aveva lasciato sbalorditi. E’ questa tradizionalità che rende gli orsi allo stesso tempo affascinanti e così tanto vulnerabili”. Per saperne di più sulla mappa sociale degli orsi visita https://www.orsoeformica.it/la-mappa-sociale-degli-orsi/
Fonte e foto Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.