Avezzano. Nella Marsica preoccupa la terza ondata della pandemia da coronavirus. I casi di contagio sono in aumento e a complicare la situazione c’è la sospensione temporanea della campagna vaccinale con AstraZeneca. Nella giornata di ieri l’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea il divieto di utilizzo del vaccino su tutto il territorio nazionale, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco. Una battuta d’arresto che avrà indubbiamente delle ripercussioni. Medici, infermieri e personale sanitario sono stati tra i primi a essere vaccinati. “Circa il 90% del personale sanitario (medici e non solo) dell’area marsica, tra territorio e ospedali, sono stati vaccinati, quasi tutti con la doppia dose del vaccino Pfizer. I rimanenti per lo più riguardano chi ha contratto il covid 19 e, per altri motivi, non ha potuto ancora usufruire della vaccinazione”, spiega Berardino “Dino” Orlandi, neurologo del nosocomio avezzanese, anche candidato alle recenti amministrative avezzanesi in quota Partito Democratico.
“Qualche problema forse esiste sulla chiamata dei cittadini in generale secondo le piattaforme predisposte dalla Regione. Sono diverse le polemiche su notizie di “imbucati” di età anche giovanile ma, se reali, sembrano episodi puntiformi rispetto al quadro sistemico; il poter fare di più è verosimilmente in rapporto con la disponibilità delle dosi”, prosegue Orlandi. Ciò che in molti si chiedono è se, rispetto alla seconda ondata, quella che in autunno ha messo in ginocchio il sistema sanitario marsicano e, più in generale, quello della provincia dell’Aquila, il quadro generale della sanità territoriale è migliorato e quindi predisposto a far fronte alle possibili criticità delle prossime settimane.
“Il sistema sembra più attrezzato, anche se si sta come chi aspetta di nuovo la tempesta. I casi sono in aumento ma ancora non in modo sensibile. Il problema vero è che la struttura del pronto soccorso sostanzialmente è sempre la stessa e quindi la preoccupazione è forte, in particolare per la sostanziale mancanza di percorsi separati sporco/pulito. Sono in corso, proprio in questo periodo lavori di riadattamento della rianimazione che hanno ridotto i già pochi posti a disposizione. Questo porta ad una ulteriore considerazione sulla struttura ospedaliera che era dotata di già, del tutto insufficienti, rispetto alla popolazione residente, 210 posti letto in totale, agli attuali circa 160 posti. Conseguentemente si fa molta fatica ad accogliere le altre patologie, soprattutto infarti, ictus, politrauma, in una struttura che secondo le indicazioni di Regione e ASL doveva essere un ospedale covid-free”, continua il neurologo avezzanese.
Anna Paolini, coordinatrice avezzanese del Pd, è intervenuta affermando che “non credo che l’amministrazione comunale possa in concreto fornire aiuti particolari fatta eccezione per l’individuazione e disponibilità di strutture per fare tamponi e vaccini quando l’approvvigionamento sarà maggiore. La spinta dovrebbe essere politica per far sì che tutto quello che è successo, e potrebbe risuccedere, non sia stato inutile sul futuro della sanità nella Marsica. Un’ultima cosa riguarda, e qui l’amministrazione comunale dovrebbe spingere di più di quanto fatto, i tamponi per i pazienti in ospedale che hanno una lentezza di esecuzione impressionante, con macchinari che si rompono in sequenza, e con il risultato della assoluta insufficienza dei tamponi processati rispetto alle necessità”.
“Il risultato è il pericoloso stazionamento dei pazienti da ricoverare in pronto soccorso per ovvi motivi. Su questo punto la ormai triste vicenda del macchinario per i tamponi ha evidentemente danneggiato la sanità marsicana e il funzionamento del nostro ospedale. Concludo che recentissimamente c’è stato un ulteriore avvicendamento alla direzione sanitaria aziendale; il dottor Mascitelli è persona di sicura esperienza e capacità, siamo fiduciosi, dobbiamo essere fiduciosi”, conclude Paolini.