Occhi puntati su Israele. Il mondo intero, specialmente nelle ultime ore, volge il proprio sguardo su uno dei Paesi che, con Gran Bretagna e Stati Uniti, da dicembre ha somministrato il maggior numero in assoluto di dosi del vaccino contro il Covid 19.
“Entro la fine di marzo saremo il primo paese a uscire dalla pandemia da Covd-19”, così affermava Benyamin Netanyahu all’inizio di gennaio scorso. Israele risulta essere la nazione che ha vaccinato di più, nonostante i rallentamenti degli ultimi giorni dovuti a disinformazione, fake news e aumento dei no – vax. Infatti, ad oggi circa il 38% dei quasi 9 milioni di residenti nello stato di Israele ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino, ma l’obiettivo è arrivare al 50% entro il mese prossimo.
Leggi anche: Digital detox: quando disintossicarsi dai social network fa bene alla salute
Dall’analisi dei dati emersi in queste settimane arrivano notizie incoraggianti. Il Ministero della Salute di Israele, infatti, ha dichiarato che su un totale di 715.425 persone vaccinate soltanto 317 (lo 0,04% del totale) ha contratto l’infezione una settimana dopo aver ricevuto entrambe le dosi del vaccino anti-Covid e soltanto per 16 persone (lo 0,002% del totale) è stata necessaria l’ospedalizzazione e nessuno è deceduto in seguito alla contrazione del virus.
Una campagna vaccinale da record ha permesso alla nazione di ridurre del 94% i casi sintomatici di Coronavirus (HMO Clalit). Secondo i dati diffusi dalla Maccabi Healthcare Services, una delle quattro HMO del Paese, il vaccino sarebbe in grado di azzerare la mortalità con una efficacia reale del 93%, in linea con le stime dichiarate dall’azienda produttrice dello Pfizer-BioNTech.
Con questi ritmi, infatti, la maggior parte della popolazione potrebbe essere vaccinata entro la fine di marzo, prima di qualsiasi altra nazione ad eccezione della piccola Palau ed il Vaticano. Il governo sta ora preparando degli speciali “passaporti” per certificare le due iniezioni che eviteranno la quarantena agli israeliani.
Leggi anche: Impianti sciistici, ennesimo stop: delusione e rabbia degli imprenditori abruzzesi
Leggi anche: Ristoratori abruzzesi ricorrono al giudice. Di Salvatore: “Non si può più far finta che il problema non esista”