Era annunciata per oggi la Cabina di Regia chiamata a decidere circa i parametri di definizione delle fasce regionali. Il Presidente Marsilio nella giornata di martedì aveva dichiarato una forte volontà comune da parte delle Regioni affinché ai valori dell’incidenza fossero sostituiti quelli delle ospedalizzazioni.
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Così sarà. Secondo la bozza del nuovo Decreto Covid il primo e più importante dato di riferimento per l’assegnazione dei colori sarà l’occupazione dei posti letto negli ospedali in terapia intensiva e in area medica. Stando alle prime indiscrezioni la zona gialla scatta col superamento del 10% in rianimazione e del 15% per le ospedalizzazioni: poi, rispettivamente, il 20% e 30% per la zona arancione e il 30% e 40% per la zona rossa.
Scongiurato quindi il pericolo delle nuove restrizioni per quelle regioni che sembravano al limite. Sarà il Consiglio dei ministri a dare ufficialità alla riforma decisionale. Decisivo l’intervento dei presidenti di Regione, a sostegno delle attività da poco ripartite, preoccupati in vista di una nuova fase calante in ragione delle strette anti-Covid. Soddisfatto Marsilio, in accordo con la ridefinizione dei parametri. Meno sulla faccenda “green pass”.
“Nel confronto odierno con il Governo, che ha illustrato a Regioni, Province e Comuni le nuove misure, ho dato atto al Governo che sui nuovi parametri c’è stato un passo in avanti significativo nell’accogliere la richiesta delle Regioni (che io personalmente sostengo da mesi) di passare a considerare prioritariamente il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per il passaggio in una fascia più restrittiva (anche se la proposta delle Regioni prevedeva una percentuale più alta per il cambio di fascia da bianca a gialla). Questa decisione consente – seppur all’ultimo giorno utile – di scongiurare il passaggio in zona gialla di alcune Regioni già a partire da lunedì prossimo pur avendo gli ospedali vuoti. A tal proposito, è comunque bene sottolineare che l’Abruzzo non correva tale pericolo nell’immediato, avendo un’incidenza relativa di circa la metà rispetto alla soglia di 50 positivi ogni 100mila. Sul green pass, al contrario, la filosofia della scelta del Governo è contraria a quella suggerita dalle Regioni e da me sostenuta: si doveva e poteva usare il green pass come strumento per ‘liberare’ le persone già vaccinate da restrizioni e limitazioni inutili, per ‘aprire’ discoteche, stadi, teatri e arene per concerti in condizioni di maggior sicurezza. Mentre ora sarà usato per ‘obbligare’ persone, che in molti casi non sono ancora vaccinati solo perché non ci sono stati ancora distribuiti vaccini in numero sufficiente per fornirli a tutti, a esibirlo nei ristoranti o nelle palestre, senza spiegare chi e come sarà tenuto a verificare, far rispettare e sanzionare tale obbligo”.