Novembre è il mese dedicato alla salute dell’uomo e alla prevenzione dei tumori maschili, come quello alla prostata. In Italia, il tumore alla prostata è considerato la patologia oncologica più frequente nel sesso maschile rappresentando circa il 20% dei tumori maschili oltre i 50 anni ma i dati statistici sono confortanti in quanto, se preso in tempo, è un tumore che può essere curato con successo. Purtroppo il numero di uomini che si sottopongono a visite urologiche periodiche però è molto basso a differenza del sesso femminile.
“I fattori di rischio che concorrono all’insorgenza del tumore alla prostata sono sia ambientali che genetici – scrive l’Associazione di promozione sociale “I Girasoli”, in prima linea per sensibilizzare su una tematica attuale, ma spesso poco attenzionata – Tra questi, l’età, la storia familiare e le alterazioni genetiche sono ben definiti. Si stima infatti che circa il 10% di tutti i tumori della prostata sono ereditari e i pazienti sono portatori di mutazioni germinali, di alcuni geni, come BRCA 1/2, coinvolti nel riparo del DNA, che sono associate a un aumentato rischio di sviluppare il tumore in giovane età.”
Durante questo mese l’associzione marsicana condurrà una campagna di sensibilizzazione proprio per far avvicinare più uomini possibili a questo tema, spesso sottovalutato e considerato marginale rispetto alla prevenzione femminile. “In occasione della fondazione di questo movimento è stato scelto il simbolo dei baffi – spiega la presidente de “I Girasoli” Benedetta Cerasani ad AZ Informa – in Italia ancora si fatica a comprende a pieno questo argomento, spesso viene visto come un tabù quando invece per fare la differenza basterebbe una semplice ecografia e un esame del sangue, del valore del PSA. Questa cultura della prevenzione dovrebbe partire da piccoli, come accade per le donne. Così come si porta la bambina dal ginecologo, si dovrebbe portare anche il bambino dall’urologo, ad esempio, così da accorgersi, anche con tempo, di eventuali problematiche. Questo discorso vale ad esempio anche per il vaccino dell’HPV che non dovrebbere essere somministrato solo alle ragazze, ma anche ai ragazzi perchè la trasmissione avviene proprio dall’uomo. Quindi sarebbe davvero opportuno – conclude la Cerasani – fare un’informazione corretta e non pensare che la prevenzione riguardi solo il mondo femminile, provando quindi a scardinare tabù che nel 2021 non possono essere più accettati”.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’Associazione al numero 347 537 2314 o all’indirizzo igirasoliassociazione@gmail.com