I medici e gli infermieri italiani sono ufficialmente candidati al Nobel per la Pace 2021. La notizia, giunta nella serata di ieri, ha fatto il giro dei media nazionali e delle diverse pagine social. E’ senza dubbio il più emozionante dei “grazie” all’armata sanitaria nazionale, scesa sul fronte dell’emergenza sanitaria senza esitare, senza mai tirarsi indietro. Il mostro nero non ha mai abbassato la guardia, loro, i nostri medici, hanno fatto di più. Per primi si sono ritrovati a guardarlo in faccia. Non hanno potuto chiedere aiuto ad altri, perché nessuno ne sapeva di più. E allora hanno combattuto, segnando la via per il resto del mondo occidentale, ergendosi a “scopritori” e forieri di coraggio e determinazione.
La candidatura è stata comunicata dalla Fondazione Gorbachev, e in particolare dalla sottoscrivente Lisa Clark: “L’abnegazione di infermieri e medici è stata toccante, qualcosa di simile a un libro delle favole”.
Poco dopo l’annuncio è arrivata la dichiarazione commossa di Marzio Dallagiovanna, presidente dell’associazione “Fondazione Gorbachev in Italia.
“Alla base della richiesta di candidatura c’è il fatto che il personale sanitario italiano è stato il primo – nel mondo occidentale – a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, in cui ha fatto ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra lottando in trincea per salvare vite e, non di rado, perdendo la propria”.

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A PROPOSITO DELLA FONDAZIONE GORBACHEV
La Fondazione ha visto la sua nascita nel 1998 ed è l’organizzatrice dei vertici mondiali dei premi Nobel per la pace. L’importante e ormai storico riconoscimento premia ogni anno personaggi e organizzazioni che si sono distinti per l’alto valore etico e umanitario. del loro operato ed è l’unico Nobel che per volontà di Alfred Bernhard Nobel, il suo fondatore, viene conferito e consegnato fuori dalla Svezia) rende merito ad un paese, l’Italia, il cui personale sanitario si è sacrificato (e continua a farlo)– a livello umano e professionale, giorno dopo giorno – in un contesto mai così difficile e sfiancante.

A PROPOSITO DI LISA CLARK
La sottoscrivente della candidatura è Lisa Clark, a sua volta Premio Nobel. Nel corso degli ultimi 12 mesi ha lei stessa offerto assistenza ai malati Covid. E’ co-presidente dell’International Peace Bureau, la più antica associazione umanitaria mondiale per la pace. Vinse il Nobel nel 1910 e oggi sostiene la candidatura dei medici e degli infermieri italiani.
“A gennaio candiderò il Corpo sanitario italiano al premio Nobel per la pace – aveva dichiarato – poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a sé stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze”.
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