E’ stato pubblicato oggi il comunicato ufficiale a firma del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, circa la triste vicenda dell’esemplare di lupo trovato senza vita 𝗮 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗕𝗮𝗿𝗿𝗲𝗮. Contrariamente a quanto inizialmente supposto, l’animale non è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco.
Il referto dell’Istituto Zooprofilattico di Avezzano ha per fortuna del tutto escluso l’ipotesi più temuta. Il lupo ritrovato morto nei pressi di Villetta Barrea (AQ) è morto a causa di molteplici lesioni riportate dopo un’aggressione da conspecifici. Ad un primo controllo, le uniche due lesioni visibili esternamente erano due grossi fori, posti in maniera tale da apparire come l’entrata e l’uscita di un solo colpo di arma da fuoco.
Solamente con l’aiuto della necroscopia è stato possibile accertare la presenza di molteplici lesioni politraumatiche concentrate sotto il collo dell’animale e non visibili dall’esterno ed in superficie, lesioni coerenti con un’aggressione di canidi, sgombrando così il campo da una prima ipotesi (tale l’avevamo considerata) tutt’altro che confortante per le innumerevoli ripercussioni. Gli accertamenti di laboratorio hanno inoltre permesso di verificare meglio che si trattava di un lupo di età adulta, nel cui stomaco per giunta è stata trovata una massa tumorale di notevoli dimensioni e che verosimilmente ha subito in passato l’allontanamento dal branco di cui faceva parte.
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Ciò che invece non è stato possibile comprendere è se l’aggressione che ha provocato la morte sia stata dovuta ad un branco di altri lupi (e quindi ascrivendo l’accaduto a normali e naturali processi ecologici) o da un branco di cani vaganti o rinselvatichitiCi teniamo a sottolineare che sin dal primo momento abbiamo a più riprese specificato che quella avanzata era un’ipotesi e che questa, seppur molto verosimile, necessitava del vaglio scientifico dell’Istituto Zooprofilattico per essere confermata. Purtroppo, come non di rado accade sui social, insieme ai tanti messaggi di affetto esternati da persone che sono rimaste in attesa di aggiornamenti, si sono da subito manifestate anche molte esternazioni di odio e molteplici insulti verso una o più categorie.
Abbiamo provato a moderare la discussione ma la mole di commenti non ci ha permesso di essere impeccabili in questo. La nostra pronta comunicazione ha voluto essere completamente trasparente e aperta nel tenere aggiornate le comunità locali e il nostro pubblico sull’accaduto.Il lupo appenninico è un animale meraviglioso, storica vittima di pregiudizi, odio ingiustificato e false credenze.
La popolazione italiana di lupo, dopo essere stata cacciata brutalmente per secoli, ha rischiato l’estinzione negli anni settanta e proprio qui, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ha potuto trovare la sua salvezza. Tra queste montagne sono stati intrapresi i primi passi verso un necessario cambiamento culturale. Nel cuore di questi boschi sono state costruite le fondamenta per il ritorno del lupo in appennino e oltre.
“𝑆𝑒𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎𝑙𝑒 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑢𝑛 𝑡𝑟𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑜. I𝑙 𝑟𝑒𝑓𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑐𝑟𝑜𝑝𝑠𝑖𝑎 𝑐𝑖 ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑛𝑐𝑢𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑎𝑙𝑑𝑜 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑠𝑎𝑛𝑜, 𝑠𝑒𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀. 𝐷𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑜𝑟𝑔𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜𝑠𝑖 𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑔𝑜 𝑙’𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑜, 𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑖, 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑝𝑜𝑡𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑢𝑐𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑎 𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜. 𝐶𝑜𝑠𝑖̀ 𝑝𝑒𝑟𝑜̀ 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑒𝑙𝑎, 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑁𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 100 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑓𝑎.” Così ha spiegato il Direttore Luciano Sammarone.
Foto di Marco Novelli