L’Aquila. Rappresentanti di esercizi pubblici, artistici, animatori e lavoratori del mondo dello spettacolo sono scesi in piazza Duomo all’Aquila ieri, venerdì 30 aprile, alle 17, per il flashmob organizzato dai musicisti del capoluogo. Ognuno di loro ha portato uno strumento, che ha fatto vibrare o suonare con poche note per richiamare l’attenzione sull’attività artistica interrotta dalla pandemia e sulle gravi ripercussioni all’economia locale e al turismo. Chitarre, percussioni, voci e strumenti in acustico per chiedere al Governo l’annullamento del coprifuoco.
“Un modo pacifico e nel rispetto delle regole, per chiedere di essere ascoltati dal Governo”, ha spiegato Diego Del Vecchio, cantante amatoriale e tra gli organizzatori del flashmob, “per concentrare l’attenzione sulla musica e sullo spettacolo dal vivo che, in città come L’Aquila, rappresentano una grande parte di economia legata ai locali pubblici, ma anche alla vita culturale che vanta grandi istituzioni musicali e teatrali”. Al flashmob sono stati invitati, tra gli altri, anche il Tsa Teatro Stabile d’Abruzzo e la Società Aquilana dei Concerti Barattelli, ma anche i teatri più piccoli e chiunque partecipi a vario titolo alla vita culturale aquilana.
“La nostra è stata un’iniziativa pittoresca e pacifica con cui vogliamo ribadire che se c’è davvero la volontà di far ripartire tutti i settori economici, il coprifuoco non è certo la strada giusta da intraprendere. Non è questione di 22 o 23. Il coprifuoco oggi è una misura che penalizza le attività, ormai in ginocchio da più di un anno. Lo spettacolo all’Aquila è forte attrazione per il turismo in vista della stagione estiva, penalizzata nel capoluogo anche dal clima. Non c’è più tempo da perdere”, conclude Del Vecchio.