Non è un addio, ma un arrivederci. Carico di rimpianti, di sofferenza, di parole non dette, di sentimenti spezzati, ma pur sempre un arrivederci. Dopo le parole del Vescovo Santoro in occasione dell’ultimo saluto alle quattro vittime della valanga riversatasi su Valle Majelama lo scorso 24 gennaio, costata settimane di paura e di attesa alle famiglie e agli amici più cari, proprio gli affetti di Valeria Mella e Gianmarco Degni hanno voluto salutare, nell’intimità del buio calato sulla Marsica, i figli, fratelli, compagni scomparsi.
(Il video in fondo)
Un “ciao” bagnato dalle lacrime e illuminato dalle lanterne lasciate volare in cielo. Lì dove tutto è cominciato ed è finito. Lì dove per 28 giorni si sono rincorsi gli sguardi. Prima i cenni di speranza, poi di rassegnazione. Lì dove è giunta notizia del ritrovamento dopo quasi quattro settimane, lì dove si sono riscoperti un’unica famiglia, legata dal vincolo del sostegno reciproco.
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Il campo base allestito a Forme è stato una casa sofferta, un incontro di anime buone. In quella porzione di terra ai piedi del Velino ci sono le lacrime e il sudore dei soccorritori, il sonno e il rischio sfidato per riportare a casa quattro ragazzi vittime della neve. Oggi, nel vuoto dello smantellamento seguito al ritrovamento, quel campo è diventato il ponte dei saluti. Dopo la confusione mediatica, l’abbraccio enorme dell’intera comunità marsicana e abruzzese, queste famiglie si sono ritrovate nel loro silenzio, lontane da tutto. Hanno acceso decine di lanterne e le hanno spedite in cielo.
E’ tutto lì, una luce che punta in alto, al Velino che faremo fatica a guardare, al cielo divenuto un po’ più grande.