Avezzano. I cestini per i rifiuti servirebbero, secondo consolidata prassi secolare, a contenere l’immondizia per evitare, quindi, di sporcare l’ambiente. Il condizionale risulta d’obbligo perché anche se tale concezione sarebbe superflua da citare, tant’è l’ovvietà della stessa, per alcuni non è ancora chiara e chissà, magari necessita davvero di ulteriori spiegazioni. L’eccezione che conferma la regola (l’ennesima, per la verità) ce la offre la pineta di Avezzano dove più di qualcuno ha deciso di riunirsi per mangiare all’aria aperta.
Poco importa delle normative anticontagio imposte dalla situazione che stiamo vivendo da dodici mesi a questa parte e, soprattutto, dalla zona rossa nella quale il capoluogo marsicano si trova dal 12 aprile e che perdurerà almeno per un’altra settimana. Il conviviale al sacco ha rappresentato l’occasione, per alcuni, per dare parte del proprio peggio gettando a terra ciò che nel cestino non entrava. La fatica di portare via i rifiuti in eccesso e gettarli negli appositi contenitori era forse troppa e quindi, dopo essersi rifocillati, altra idea non hanno avuto se non quella di lasciare tutto sporco, incuranti del verde, della natura e del fatto che lì, alla pineta, coloro che fanno attività sportiva sono molti, così come sono numerosi i passeggiatori o le mamme con passeggini al seguito. Maleducazione e strafottenza, chiamiamola per ciò che realmente è.