Era già accaduto in passato. Dopo la messa in onda della prima stagione della serie tv britannica Downtown Abbey, la domanda ed il consumo di Sherry avevano trovato nuova vita. Il liquore finito nel dimenticatoio per essere “superannuated”, passato di moda, antiquato, era divenuto di colpo la bevanda preferita degli inglesi durante l’aperitivo o al momento dell’antipasto, ad accompagnare l’entrée. Una sorta di mood comportamentale, quasi a conferire prestigio.
Il precedente ha insegnato che il telespettatore medio tende ad immedesimarsi nei personaggi delle serie, che ne assimila le movenze. Il linguaggio, le abitudini. Alcune frasi sono divenute dei “cult”, pensate ad esempio al “sei la mia persona” di greysiana memoria, oppure a “l’inverno sta arrivando” del più crudo Game of Thrones.
Non sempre l’influenza della piattaforma di intrattenimento è stata positiva. Al contrario. Secondo uno studio condotto da Truth Initiative, il 37% dei ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha iniziato a fumare proprio a seguito dell’esposizione ad immagini che mostravano il consumo di sigarette. Addirittura il 79% delle serie dedicate ai giovani mostra, con una certa continuità, adolescenti intenti a fumare.
Stavolta il risvolto è quantomeno istruttivo. Stando ai numeri di eBay, riportati dal sito francese Midi Libre, la vendita di scacchiere e componenti del gioco è aumentata del 210%. Ma non solo. Secondo la società di ricerca NPD Group, in seguito ad un attento monitoraggio delle vendite al dettaglio di 165.000 negozi in tutto il mondo, la crescita della curva delle vendite nel settore scacchi è stata vertiginosa. Appena venti giorni dopo il debutto di “The Queen’s Gambit”, la vendita di scacchiere negli USA è aumentata dell’87% , mentre la richiesta di libri sulle strategie di gioco è salita del 603%.
Numeri impressionanti. A questo punto abbiamo ristretto l’interesse alla regione Abruzzo, e abbiamo fatto capo al Comitato Regionale Abruzzo della Federazione Nazionale Scacchi. Il Presidente Angelo Spada ha evidenziato come, in tempo di pandemia e, quindi, di impossibilità al gioco in presenza, i dati legati alle vendite degli scacchi siano inspiegabilmente cresciuti. Abbiamo allora contattato ScacchiStore, il punto vendita pescarese di proprietà di Luca Cerquitelli, consigliere del CRA degli Scacchi. E indovinate? Nonostante il fermo attività legato al Covid, a partire dalla settimana successiva al debutto su Netflix de La Regina degli Scacchi, le vendite delle scacchiere sono aumentate del 100%.
Il dato più interessante, però, è legato alla titolarità della domanda. Ciò che, infatti, ci dà l’idea della portata del condizionamento che arriva dalla serie, è la percentuale legata alle richieste femminili.
“Se a fine ottobre, su 10 acquirenti 1 era donna, oggi il rapporto è di 1 su 2”. Ci spiega Luca Cerquitelli.
E attenzione, perché non è un risvolto da poco. Nel mondo degli scacchi le donne leader degli scacchi si contano sulle dita di una mano. In aggiunta, questa disciplina ha sempre mostrato tendenze sessiste. Pedoni e maschilismo vanno spesso a braccetto. Addirittura esistono studi, a dir poco opinabili, secondo cui il gioco sarebbe una disciplina esclusivamente maschile. La ragione della mancata emancipazione femminile nel panorama degli scacchisti va ricercata in un pregiudizio culturale, che ha faticato a ripulirsi da una radicata visione arcaica. Ben venga allora un risveglio delle menti che esalti l’intelletto e azzeri il gender gap.
La storia della controversa Elisabeth Harmon ha davvero conquistato tutti. E se il record di spettatori del blockbuster di Netflix ha ridato interesse ad un gioco considerato di nicchia, evolvendone lo scenario e i contenuti sociali, è bene riconoscere il fenomeno planetario e prepararsi ad una nuova stagione degli scacchi, tra arrocchi e difese siciliane, e strategie di ispirazione femminile.