Una guerra nella guerra. Si arma una nuova frontiera nella lotta al Covid, come previsto. Eravamo già preparati al grido dei No Vax. Ora è il tempo del rifiuto, della rivendicazione del proprio diritto di scegliere. Ma fino a che punto una presa di posizione di questa natura può compromettere il quadro vaccinale mondiale?
“E’ fondamentale che almeno il 70-80% della popolazione del pianeta si sottoponga a vaccinazione, per raggiungere l’immunità di gregge. Per cui facciamo ciò che è giusto senza remore”.
E’ l’appello del Primario del reparto di malattie infettive dell’Aquila, Alessandro Grimaldi. Per impedire la circolazione del virus e arrestare i contagi è fondamentale che un certo numero di persone si vaccini. La soglia per il nuovo Coronavirus è appunto fissata intorno al il 70% della popolazione. In Italia dovranno quindi aderire alla campagna circa 40 milioni di persone.
La prima condizione necessaria affinché possiamo sperare di raggiungere l’immunità di gregge, o immunità di gruppo, entro la fine del 2021, è che il Paese disponga in tempi rapidi delle dosi sufficienti a coprire l’intero tessuto nazionale. La seconda è che le persone accettino la somministrazione.
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“Per noi – aggiunge il primario del presidio del capoluogo – il No Vax non esiste. E’ una presa di posizione assurda, che va contro la nostra storia. Abbiamo combattuto e sconfitto malattie come il Vaiolo o il Tetano. La medicina ha fatto registrare balzi in avanti all’intera umanità, il valore dei vaccini non è misurabile”. E a chi teme gli effetti collaterali, Grimaldi spiega: “Gli effetti collaterali non devono rappresentare un motivo di rifiuto a sottoporsi a vaccinazione. Si hanno sintomi indesiderati anche prendendo un’aspirina. Tutti i medicinali possono provocare disturbi. Per cui facciamo ciò che la storia ci ha insegnato”.
I medici fanno sapere che, se tutto procederà senza alcun intoppo, il prossimo Natale potrebbe coincidere con il raggiungimento della soglia di immunità, ma per un ritorno al passato, e quindi ad una normalità pre-Covid, la strada sarà ancora lunga. Mascherine e distanziamento saranno la chiave dei rapporti sociali di questo 2021, in attesa che il V-Year sia effettivo in ogni angolo del pianeta. E sempre a condizione che la schiera dei NO VAX non comprometta la tabella di marcia.