Il disagio, in era Covid, per chi è affetto da celiachia, è rivelatore della risposta territoriale alle esigenze della patologia. Chiusure e restrizioni hanno messo in difficoltà il popolo del gluten free. E se le istituzioni regionali, sollecitate dall’iniziativa dell’Associazione Italiana Celiachia, hanno immediatamente prorogato di un mese la a data di scadenza dei buoni per l’acquisto di prodotti senza glutine, non si può dire che la stessa tempestività sia appartenuta alla ristorazione.
Stando ai numeri emersi dal portale istituzionale dell’AIC, le attività commerciali aderenti al network Alimentazione Fuori Casa, sarebbero appena 22 in tutta la regione le strutture AFC predisposte alla consegna a domicilio. Non solo. La provincia meno servita sarebbe proprio quella aquilana, con appena 4 attività, di cui 2 ad Avezzano, 1 a L’Aquila ed 1 a Sulmona. E ancora, se i piccoli paesi e i centri minori continuano ad essere terra arida nei confronti della ristorazione che si presti al senza glutine, le città capofila faticano ad indicare la strada.
Abruzzo precursore nello snellire la procedura di fruizione dei buoni
La governance politica si è messa a disposizione della comunità celiaca, facendosi precursore, rispetto al contesto nazionale, di un’importante modifica all’iter di fruizione dei buoni indispensabili per l’erogazione dei prodotti alimentari. La la Delibera del 18/02/2020 della Regione Abruzzo ha snellito l’iter di fruizione dei buoni indispensabili per l’erogazione dei prodotti alimentari. La Delibera del 18/02/2020 della Regione Abruzzo ha infatti snellito la procedura, sancendo la non necessità di provvedere alla certificazione annuale per l’erogazione dei buoni.
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Ma quali sono i numeri in Abruzzo?
In attesa che vengano diffusi i dati relativi al 2020, la regione Abruzzo conta 5255 celiaci al termine del 2019, di cui 1525 uomini e 3730 (oltre i doppio) donne. Seno invece 885 le mense regionali che eroga o pasti senza glutine, così suddivise: 654 scolastiche, 125 ospedaliere e 76 pubbliche. Infine, la spesa della Regione nel 2019 per l’erogazione dei prodotti senza glutine agli aventi diritto, è stata pari a 5.329.091,75 euro.
Affrettiamoci a capire la celiachia
Un italiano su cento deve fare i conti con la celiachia e con l’astratto di un mondo colpevolmente impreparato. Esiste un fenomeno moderno di orientamento marginalista, in controtendenza rispetto alla nostra cultura sociale, secondo cui i celiaci sarebbero discriminati. Parola forte. In che misura parlare di discriminazione alimentare corrisponde al vero?
Data la natura della patologia, il trattamento discriminatorio in questione avverrebbe a tavola. Vi è mai capitato di essere invitati ad una cerimonia, di aver comunicato l’allergia e di aver mangiato la metà delle portate degli altri commensali? Se non è la routine, poco ci manca.
“Scusi, dov’è il mio secondo primo?”
“Ah perché, anche lei desidera due portate?”
Certamente. Una persona celiaca desidera tutto ciò che mangiano anche gli altri. Non ha più o meno fame e, di certo, non vuole essere trattata diversamente. Vi diremo di più. Il celiaco che scopre di essere affetto da patologia, potrebbe vivere con ansia e malumore il drastico cambiamento del proprio stile di vita, senza contare che, in alcuni casi, l’insorgenza di ansia e depressione è causata dalla patologia stessa, per via delle alterazioni metaboliche correlate al deficit di acido folico.
Secondo studi recenti è di fondamentale importanza il miglioramento del contesto psico-sociale per gestire e superare con serenità lo choc del cambiamento, scongiurando cadute depressive.
Sapevate che esiste un’app dedicata ai celiaci?
L’App si chiama AIC Mobile ed è disponibile, gratuitamente, per Android, iPhone, Windows Phone 8 e 7.5. Non solo comunicati e ultim’ore legati al mondo della celiachia. All’interno della piattaforma è possibile consultare il prontuario, una guida alla dieta glutee free, la lista dei rivenditori di prodotti senza glutine e l’elenco dei locali e ristoranti nei quali è possibile mangiare. Registrarsi è semplicissimo.
E’ sufficiente inserire i propri dati generali e scegliere username e password. Servizi forniti dall’app sono rigorosamente in chiaro dall’inizio della pandemia e ancora per i prossimi mesi.