E’ stato scoperto nel 2019 e reso noto nella primavera del 2020: Kepler-1649, l’esopianeta roccioso che per dimensioni si avvicina moltissimo alla Terra, continua a far sognare gli scienziati, gli astronomi e gli appassionati di tutto il mondo. La missione Nasa (terminata nel 2018) ha effettivamente riscontrato delle analogie con il pianeta che noi abitiamo, per lo meno in termini di dimensioni e in relazione al fatto che anch’egli orbiti intorno a una stella (Kepler-1649, una nana rosa). Si trova a circa 300 anni luce di distanza da noi.
Gli scienziati che hanno analizzato e studiato i dati forniti dalla missione, hanno potuto constatare come l’esopianeta completi un’orbita ogni 19 giorni e mezzo terrestri. Il che, di fatto, lo pone all’interno della cosiddetta zona abitabile, avendo la giusta distanza affinché al suo interno e sulla sua superficie possa svelare la presenza di acqua. Nell’aprile del 2020 Jeff Coughlin, direttore del K2 Science Office del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) lo ha descritto come “il pianeta più simile alla Terra” dove averlo osservato per più di 750 giorni in tre anni (2010-2013).
Sappiamo che Kepler-1649c ha un raggio leggermente più grande rispetto alla Terra, di 1.06 per la precisione. La quantità di luce stellare che riceve è pari al 75% di quella che il nostro pianeta riceve dal Sole e questo potrebbe voler dire che la temperatura presente in loco sia simile a quella della Terra. E’ ancora presto per sentenziare che Kepler-1649c sia abitabile o vivibile, non abbiamo ancora dati completi e approfonditi circa la sua atmosfera, infatti. Differenza fondamentale tra l’esopianeta e la Terra è che il primo orbiti intorno a una nana rosa, stelle dove frequentemente si verificano le cosiddette “flare”, cioè eruzioni stellari che possono influire sull’atmosfera e sul campo magnetico dei pianeti.
Nell’aprile del 2020 Jeff Coughlin, direttore del K2 Science Office del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) lo ha descritto come “il pianeta più simile alla Terra” dove averlo osservato per più di 750 giorni in tre anni (2010-2013). Kepler-1649 è una nana rossa di tipo M, con un raggio pari a circa un quarto di quello del nostro Sole. I pianeti orbitanti confermati sono due, Kepler-1649 b, molto simile a Venere per dimensioni e orbita, e Kepler-1649 c. Vi saranno ulteriori ricerche e studi, probabilmente anche altre missioni. La curiosità di scoprire se la fuori, nell’universo, vi sia un pianeta abitabile come la Terra di certo non si arresta tanto facilmente.