Scatteranno da marzo le prime assunzioni di rider in Italia. Protagonista dell’auspicata azione sarà JustEat, la celebre piattaforma di consegna a domicilio di cibo che, anche grazie alla spinta – dettata dalle necessità – del lockdown e dei mesi di zone rosse, arancioni e gialle, contrattualizzerà i dipendenti con rapporti di lavoro subordinato, prendendo a riferimento il modello Scoober. In cosa consiste esattamente? In un inquadramento che equipara i corrieri ai lavori dipendenti, esattamente avviene già in altri paesi europei.
La portata dell’azione è ovviamente rivoluzionaria. I rider potranno finalmente godere di tutta una serie di privilegi finora non garantite come ferie, malattia, compenso sull’orario di lavoro, maternità/paternità, coperture assicurative e tutele previdenziali. Come ha comunicato l’azienda, il compenso orario sarà del valore medio di circa 9 euro. Pur essendo un valore indicativo, frutto della paga base di 7,5 euro l’ora (a prescindere dalla quantità di consegne effettuate), sarà quello dal quale si partirà. Si prevede che saranno circa 3.000 le assunzioni di rider a partire da marzo, alcune a tempo pieno, altre part-time.
Secondo la Cisl, è “positivo il nuovo modello Scoober basato sul rapporto di lavoro subordinato, ma perché possa essere condiviso bisogna trovare le condizioni che si adattino alla specificità del settore ed alle esigenze dei lavoratori, alla flessibilità dei tempi di lavoro, alle tipologie contrattuali, alle questioni della salute e sicurezza – del sistema degli incentivi economici, le indennità accessorie e per i mezzi di trasporto”.