Pescara. Il quadro sullo stato della vertenza disegnato dai rappresentanti sindacali ha le tinte scure di una situazione al limite dell’irreparabile. Degli oltre 3000 addetti del Contact center Inps a livello nazionale, oltre 500 lavorano all’Aquila. La struttura del capoluogo regionale rischia di perdere, nel caso dovesse trovare attuazione il processo di internalizzazione del Contact center, oltre 100 posti di lavoro. Nonostante le richieste di sindacati e istituzioni, l’Inps non ha intenzione di avvalersi della clausola sociale, propria dei contratti di telecomunicazione, e procedere invece ad una selezione pubblica senza alcuna rete per gli attuali occupati del Contact center.
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All’Aquila la situazione, come hanno sottolineato i sindacati, è ancora più difficile perché attualmente parte del personale è in Cassa integrazione almeno fino a giugno. La tempistica di realizzazione del processo di internalizzazione prevede, a detta dei sindacati, la presentazione del piano industriale entro marzo, la pubblicazione del bando pubblico ad aprile e le prove concorsuali a luglio. I sindacati, hanno ribadito durante il tavolo regionale, non sono contrari all’internalizzazione del servizio di contact center, “ma esso deve essere fatto tenendo conto di alcuni punti fondamentali, a cominciare dal mantenimento dell’attuale perimetro occupazionale”