Celano. La sezione penale del Tribunale dell’Aquila ha quest’oggi accolto l’appello proposto da Giovanni Maceroni, uno degli indagati nell’inchiesta “Acqua fresca” di Celano, nei confronti del quale il Gip del tribunale di Avezzano aveva applicato, con provvedimento del 15 febbraio, la misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali per sei mesi. Maceroni, indagato per turbativa d’asta negli incanti nella gara di affidamento degli impianti sportivi di Celano, è difeso dall’avvocato Crescenzo Presutti. La gara incriminata avrebbe portato alla gestione degli impianti per tre anni, con un importo di 180mila euro. La revoca della misura interdittiva a Maceroni avviene pochi giorni dopo quelle riguardanti l’architetto Lucio Zazzara e dell’imprenditore Johnny Lastella.