Avezzano. Una folla commossa, ancora sconvolta per l’accaduto, ha dato l’addio ad Alessia Prendi, la dodicenne morta mercoledì 31 agosto mentre stava giocando con un’altalena nel giardino dell’oratorio di San Pelino. In centinaia hanno preso parte quest’oggi al funerale della piccola, nella chiesa di San Pelino, gremita in ogni suo posto e incapace di accogliere una comunità che ha voluto stringersi attorno alla famiglia della bambina. A decine, infatti, hanno atteso fuori, in religioso silenzio, per manifestare la loro vicinanza a mamma Eda, papà Pietro ed a Yulia, la sorella maggiore di Alessia.
La bara bianca adornata di fiori, a ricoprirla come un manto con cui tenerla al sicuro. Al suo fianco foto e ricordi delle amichette e delle compagne e dei compagni di classe che, increduli per l’accaduto, sembrano i più spaesati. Sgomento e incredulità, dolore e rabbia: un mix di sentimenti ed emozioni che nessuno ha voluto nascondere, vivendo il lutto a proprio modo e interrogandosi sul perché ciò sia potuto accadere.

Tanto il silenzio di fronte la bara bianca della piccola Alessia, il silenzio, l’unico linguaggio del dolore, come ha ricordato il Vescovo Giovanni Massaro. “Forte è il desiderio di fare silenzio, perché il silenzio è il linguaggio del dolore. Davanti la bara di Alessia ci poniamo solo delle domande. Una di queste sale dal nostro cuore, ed è quella decisiva: come è possibile per i genitori, per la sorella, per i parenti, per i familiari vivere un simile evento senza perdere il desiderio di affrontare il futuro? È una ferita troppo dolorosa per le nostre forze”.
“La perdita di un figlio non si può esprimere a parole, è un dolore troppo forte per poter essere detto – ha aggiunto il Vescovo – Alessia l’ho vista in foto ed è proprio bella, a detta di tutti, brava, disponibile, sempre pronta ad aiutare i suoi compagni. In parrocchia si trovava molto bene, ed era molto legata a Don Antonio. Ecco che dove non arrivano le parole umane, arrivano le parole di Dio per trovare la forza per ritrovare un po’ di speranza in questo momento di sconforto. La fede può darci una mano ad affrontare il dolore ma è necessario restare uniti. Tutta la gente della Marsica che ben conosce la sofferenza si è stretta attorno ai familiari, tutta la città di Avezzano è qui, carissimi diamoci la mano, non facciamo l’errore di dividerci”.
Massaro ha poi voluto rivolgere un messaggio ai genitori di Alessia: “Continuate a custodire dentro di voi l’amore e la stima per la vita. Sono rimasto edificato dall’atteggiamento di fede e compostezza di fronte ad una tragedia così grande. Abbiamo bisogno della vostra testimonianza, che nonostante tutto voi diciate a noi che è giusto sperare. Solo l’amore è più forte della morte. Chi non ama rimane nella morte”.
“Prenditi cura dei tuoi amici che tanto ti vogliono bene – ha continuato Monsignor rivolgendosi direttamente alla piccola Alessia – Sarai sempre nei nostri cuori. Ti chiedo di vigilare sui bambini che soffrono in ogni angolo della terra. Non c’è bisogno che ti raccomandi mamma, papà e tua sorella. Appena sei arrivata in paradiso avrai chiesto a Gesù di consolarli”.
Anche l’amica del cuore ha voluto dedicare un’ultima preghiera alla compagnia di vita Alessia: “Ale come faccio senza te? Con chi rido? Con chi finirò la serie? Con chi mi farò le foto? Con chi uscirò? Insomma con chi vivrò? Tu da nove anni sei la mia vita e lo sarai per sempre. Ti amo. Per questo voglio pregare il Signore”.
Tra i presenti, numerosi esponenti del mondo istituzionale cittadino con in testa il vicesindaco facente funzioni Domenico Di Berardino, e regionale, con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Tanti i rappresentanti dell’associazionismo locale.
Prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero, l’amica del cuore, la sua compagna di vita più fidata e vicina di banco, ha liberato in aria due colombe bianche.