Pescasseroli. Si intitola “Il Marsicano. L’ultimo orso”, il documentario prodotto da Sky Nature e realizzato in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, che sarà proiettato in anteprima domani al cinema “Ettore Scola” di Pescasseroli a partire dalle 18.30 e che sarà disponibile on demand dal 24 settembre. Il documentario, che sarà visibile gratuitamente al cinema di Pescasseroli ogni giovedì del mese di agosto alle 16, ha visto anche il contributo di alcune riprese dello zoologo Paolo Forconi.
Leggi anche: Juan Carrito aggredito dall’orsa Bambina, il giovane plantigrado spinto su un costone roccioso
“Come regista ho lavorato per anni nel mondo del documentarismo, nello specifico quello naturalistico – racconta ad AZ Informa il regista Massimiliano Sbrolla, che sarà presente domani a Pescasseroli – Avevo in mente questo progetto già da diverso tempo perchè conosco il territorio e anche alcuni operatori del Parco, infatti tempo fa realizzai anche uno spot per i Parchi che fu visibile anche al cinema. Ho proposto questo progetto a diverse realtà, Sky Nature è stata quella più ricettiva e così lo scorso anno siamo partiti. Il lavoro è durato un anno e ho frequentato il Parco d’Abruzzo, tante le zone protagoniste delle riprese, sia intorno a Pescassroli, ma anche quelle più selvagge. Il lavoro, inoltre, ha coinciso con le scorribande di Carrito e questo, per un verso, è stato anche positivo perchè lui è stato l’orsetto problematico che ha messo in evidenza le criticità del territorio. Seguire lui e quello che è accaduto ci ha permesso anche di creare una sorta di dietro le quinte sulla vicenda che lo ha riguardato e che lo riguarda da mesi.
Leggi anche: L’orso Juan Carrito avvistato a Castel di Sangro: il video
“Nel documentario abbiamo raccontato in generale le problematiche di questi animali, degli orsi confidenti e della loro gestione, concentrandoci sul rapporto che hanno con il territorio in una narrazione emozionale, istintiva in cui emergono anche l’impegno e le difficoltà degli operatori del Parco – conclude il regista – Spesso si danno giudizi su una situazione fortemente complessa, viverla da vicino ci ha dato un quadro diverso rispetto alla percezione che si ha da fuori. Quindi dal documentario credò verrà fuori tutto questo, l’immenso impegno che impiegano queste persone mi ha davvero meravigliato”.

Foto di Luigi Felice