Le stirpi antiche di Rendinara, a partire, presumibilmente, dal diciassettesimo secolo.
Oltre 400 anni di generazioni locali, la cui esistenza è stata ricostruita minuziosamente e impressa inchiostro su ceramica affinché i nomi delle famiglie rendinaresi non vadano persi e restino a dare testimonianza dell’identità del borgo rovetano.

Il progetto Chisse, di evidente rimando antroponimo, nasce dall’intuizione di Raffaele Di Marzio, socio della Pro Loco locale. Proprio quest’ultima ne ha raccolto l’idea e l’ha fatta propria, portando avanti un’opera di ricerca durata circa un anno e mezzo. Grazie ad una efficace raccolta di informazioni attraverso le memorie degli storici del paese e dei più anziani, sono state riconosciute 138 stirpi, di cui 10 sottostirpi “la cui identificazione si è resa necessaria poiché alcuni rendinaresi hanno fatto presente di essere noti proprio con i nomi delle sottostirpi piuttosto che con i nomi delle stirpi che si perdono nell’antichità dei tempi”, fanno sapere i promotori del progetto. Su tutte menzioniamo la stirpe Geremia/Germia, particolarmente diffusa in paese.
Una volta completato l’elenco, la Pro Loco, nella figura del presidente Sergio Salustri, ha fatto sì che questo fosse impresso nel borgo attraverso un’installazione monumentaria; Ersilio Mancini, anch’egli socio della Pro Loco, ha quindi avviato e portato avanti i contatti con un noto ceramista di San Lorenzello (Bottega Giustiniani), Elvio Sagnella. Sono state realizzate tante piastrelle in pietra lavica con lavorazione maiolicata, quante sono le stirpi riconosciute, ciascuna dal peso di 2,400 chilogrammi. Il mosaico definitivo, montato e rifinito da Domenico Severa, detto Menecuccio, è stato collocato alle porte del paese, sulla facciata che guarda la strada dell’albergo di proprietà comunale.

“Chisse… Le Stirpi delle origini Rendinaresi”, è un progetto finanziato dalla stessa comunità rendinarese, grazie alla raccolta fondi porta a porta a cura di Luigi Di Marzio e Maurizio Macchioni e agli introiti dell’evento “Non è la Sagra”. Anche l’amministrazione di Morino ha voluto contribuire con una dotazione economica. Il sindaco Roberto D’Amico ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione dell’installazione lo scorso 2 luglio, ribadendo l’importanza di un’opera innovativa, unica e a forte valenza culturale, strategica nell’ottica del rafforzamento dello spirito di appartenenza alla Comunità rendinarese.

La Pro Loco ha infine precisato che non si preclude la possibilità di realizzare un secondo mosaico a completamento di quello attuale, in ragione di eventuali aggiunte.
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