Per “Linkiesta” è stato l’Annus Mirabilis di Twitch. Esattamente. Uno dei pochi casi in cui le restrizioni del Covid hanno evidenziato un condizionamento positivo. Il dilagarsi a macchia d’olio della piattaforma Amazon, nata per stravolgere il concetto del gaming, è quasi una cattedrale nel deserto. Rasenta di certo il miracolo social del 2020.
Parola chiave: streammare, fare streaming.
Tutto ruota intorno ai contenuti rigorosamente live. Prettamente giochi, come Fifa o Call of Duty. Ma non solo. Il successo di Twitch ha allargato il ventaglio delle possibilità. Non ci sono limiti a ciò che è possibile trasmettere e il tempo ci dirà cosa non riusciamo ancora a vedere.
I numeri parlano da soli. Secondo quanto riportato su Ansa da Vincenzo Cosenza, esperto di social media e autore del blog Vincos, sono 4 milioni gli italiani che visitano Twitch ogni mese. Ne abbiamo ancora. La piattaforma fa registrare una media giornaliera di 26,5 milioni di visitatori e oltre 6 milioni di streamers ogni mese.
Mauro Barone, noto al mondo del gaming come Just Ryuk
Abbiamo scambiato due chiacchiere con lo streamer più seguito d’Abruzzo, Mauro Barone, in arte Just Ryuk. Oggi conta 30mila followers sull’account Instagram e 51mila su Twich. Inizio in sordina per lui, come collaboratore di uagna.it, testata di “gaming” piuttosto nota nel settore. Poi i primi video su YouTube come commentatore di contributi ludici inviati dagli utenti. Abbastanza per farsi conoscere da un pubblico particolarmente affamato. A gennaio 2019 l’apertura del canale YouTube personale. I primi followers arrivarono come attestato di credibilità dal seguito ottenuto con Uagna. Dopo qualche mese di attività, causa l’abbassamento dei profitti ai gamers imposto da Youtube in ragione dei contenuti spesso violenti dei videogiochi, il passaggio all’allora promettente, ma poco noto, Twitch.
La differenza di contenuto è sostanziale. Trattandosi di una piattaforma di streaming, prevede esclusivamente contributi live. E se YouTube ha demolito le potenzialità del gaming nella convinzione, condivisibile, di una filosofia “family friendly”, Twitch si è autoeletto Re dei videogiochi.
“Un successo dilagante – ha spiegato Mauro Barone – a distanza di due anni dalla creazione del mio account Twitch devo ammettere che non mi aspettavo diventasse un simile fenomeno. La cosa interessante è che la piattaforma comincia a differenziare l’offerta. Dal Just Chatting all’ASMR”.
L’ASMR, fenomeno curioso
Esattamente, ASMR. Qualcosa di molto curioso. Autonomous Sensory Meridian Response, letteralmente risposta autonoma del meridiano sensoriale. I video in questione avrebbero infatti un potere rilassante sugli utenti che ne fanno utilizzo, garantendo una sorta di terapia antistress. La tecnologia alla base di questo strumento terapeutico consiste nell’utilizzo di microfoni ad altissima risoluzione puntati su rumori particolari, come un insieme di voci che sussurrano o dita che accarezzano superfici ruvide. E a quanto pare l’ascolto di certi suoni darebbe benefici alla psiche.
Questo è solo un esempio delle illimitate possibilità offerte dai nuovi streamers. Il punto focale del discorso, però, è che un sistema di streaming come questo, al di là del riscontro in termini di seguito, ha canalizzato su Twitch un indotto economico pari a quello dei più importanti social del pianeta.
La nuova imprenditoria digitale
“Con Twithc si può guadagnare in tre modi. In primis con gli abbonamenti al proprio canale da parte dei propri followers, le cosiddette “Sub”. L’abbonamento può essere di due tipi, o attraverso Amazon Prime, la cui iscrizione dà diritto ad una Sub gratuita al mese, oppure scegliendo una tipologia a pagamento, a partire da una spesa di 5 euro. – Ha continuato Barone – Poi ci sono le pubblicità. Più spettatori sono collegati al momento del passaggio dello spot e più si guadagna. Infine le Donazioni”.
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Donazione, fenomeno sociale
E qui vorrei osare una riflessione. La Donazione fatta su Twitch è il sintomo di una realtà sociale da indagare. Si basa sul presupposto che una persona si affezioni a tal punto al gamer da volerlo supportare economicamente, spesso con risorse ingenti. Per gli streamers del livello di Just Ryuk, donazioni a tre zeri sono cosa normale. E allora che tipo di legame unisce l’utente medio alla voce oltre lo schermo? Che genere di credibilità assume ai suoi occhi per spingerlo a investire in un’attività che è solo altrui? E di conseguenza, quale beneficio trae dalla frequentazione del canale?
“Sono osservazioni corrette. Quello che posso dire per mia esperienza è che qualche volta, soprattutto in quest’ultimo anno vissuto nell’ottica del distanziamento, l’intrattenimento offerto da noi streeamers ha dato modo a qualcuno di non sentirsi solo. Siamo diventati il loro punto di ritrovo, la loro distrazione. La donazione è un modo per supportarti, per dirti grazie, per essere riconoscente”.
Le sponsorizzazioni
Attenzione però, perché in nuovi influencers del gaming hanno attirato e attireranno l’attenzione dei più importanti brand nazionali. Sono loro i nuovi testimonial. Sottoscrivono contratti di sponsorizzazione e sfruttano la propria visibilità a suon di denaro. Just Ryuk ha collezionato fin qui 2.080.000 visite. Ad appena 24 anni è pioniere in Abruzzo di un nuovo modo di essere imprenditore di sé stessi.
“Non tutti avranno lo stesso successo, al contrario. Per avere una chance è necessario avere, almeno inizialmente, le spalle coperte. L’unico algoritmo che Twitch conosce è la costanza. Un gamer che si rispetti, che punti ad un seguito importante, deve essere presente in maniera continua. Anche più volte nel corso della giornata. Ma alla fine sarà solo il pubblico a premiarlo. E le preferenze degli utenti non possono essere condizionate”.