E’ giunto nella giornata di ieri, attraverso il canale istituzionale della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, l’allarme in chiave profitti del comparto edilizio.
Secondo uno studio condotto dalla CNA, “La ripresa del settore delle costruzioni tra agevolazioni e aumenti delle materie prime”, l’aumento dei cantieri, in ragione delle agevolazioni del Bonus 110%, finalizzato alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, ha già ridotto la portata espansiva delle aspettative sulle agevolazioni.

Se da un lato il Bonus ha ridato slancio al settore dell’edilizia, immerso nella crisi economica precedente al Covid e aggravata dall’emergenza sanitaria, dall’altro ha fatto schizzare il valore economico delle materie prime. Non solo i materiali, ma le stesse apparecchiature, il cui prezzo è aumentato sensibilmente rispetto ad un anno fa, palesando comportamenti speculativi della catena di fornitura.
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Dati alla mano, stando a quanto dichiarato dal CNA, “il 51,5% delle imprese di installazione impianti, il 58,3% del settore edilizio e il 64,6% della serramentistica già accusano diminuzione dei profitti a causa dell’aumento dei costi di produzione. Le altre imprese, per ora, cercano di attenuare i danni rinegoziando i prezzi applicati alla clientela o rivolgendosi al mercato per trovare nuovi fornitori”.
Ma andiamo nel dettaglio. Quali materie prime hanno subito un aumento di valore?

Legno, Gomma, Rame, Ferro e Petrolio. Ecco i rincari da ottobre 2020. Le imprese di costruzione accusano il colpo. Secondo i riscontri dell’indagine la metà di esse ammette una difficoltà evidente ad adeguare all’aumento dei costi i termini dei contratti già sottoscritti. Gli attuali obblighi di legge chiedono conto alle fatture dei prezzari ufficiali, che quindi non rispondono agli aumenti attuali.

Ha parlato attraverso nota ufficiale anche Francesco Balloni, direttore della Cna Picena: “Registriamo una grande criticità, che rischia di danneggiare le imprese e i cittadini e di vanificare gli sforzi del Governo: c’è tanta rabbia nella nostra categoria per questo vertiginoso aumento delle materie prime per l’edilizia ed in particolare di calcestruzzo, ferro, laterizi, colle, vernici, legno e prodotti vari”. Antonio Vinciguerra e Daniele Gladioli, responsabili dei settori Costruzioni e Impianti per la Cna territoriale, hanno aggiunto che “in questo momento in cui tutta l’economia stenta a ripartire, questo lievitare dei prezzi delle materie prime dell’edilizia pare inaccettabile. Questi aumenti rischiano di vanificare le misure adottate dal Governo tese non solo a favorire una categoria ma tutti quegli interventi a edifici pubblici (scuole, ospedali) e alla ricostruzione nelle aree terremotate che possono e devono ripartire”.