C’è l’unanimità del Consiglio dei Ministri dietro il via libera al nuovo decreto legge che ordina l’estensione dell’obbligo del Green Pass alla totalità dei luoghi di lavoro. Il provvedimento resterà valido fino al termine dello stato d’emergenza, prorogato fino al 31 dicembre, come emerge dall’articolo 1. Stato d’emergenza, ricordiamo, dichiarato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020.
L’obbligo riguarderà 23 milioni di italiani, di cui 14 milioni e 700mila appartenenti al settore privato. Il testo del decreto si costituisce di 9 articoli. I lavoratori che si recheranno sul posto di lavoro sprovvisti della certificazione necessaria, saranno immediatamente “sospesi, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono però dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato“. Ammessa infine la validità, ai fini del Green Pass, anche del tampone molecolare salivare, nel rispetto dei criteri stabiliti con circolare del Ministero della salute.
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Nell’intera fase nella quale ricadrà l’obbligo del passaporto verde, le farmacie sono tenute ad assicurare “la somministrazione di test antigenici rapidi per la rilevazione di antigene SARS-CoV-2, secondo le modalità e i prezzi previsti nel protocollo d’intesa. In caso di inosservanza della disposizione di cui al primo periodo, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1000 a euro 10.000″. Inoltre, “il Prefetto territorialmente competente, tenendo conto delle esigenze della continuità del servizio di assistenza farmaceutica, può disporre la chiusura dell’attività per una durata non superiore a cinque giorni”.