Giulia Tuzi ha 25 anni. E’ appena sbocciata e ha addosso l’adrenalina delle emozioni forti. Ci sono momenti in cui ancora fatica a realizzare quanto accaduto il giorno prima. Pensa alla strada percorsa, all’America, al primo provino, al primo lavoro. Non ai sacrifici. A quelli non pensa mai. L’hanno portata dov’è e la porteranno ancora lontano.
Da bambina ballava nella palestra di sua mamma Daria, era brava, fisicamente predisposta. Più che altro studiava danza moderna. Poi a 11 anni il primo approccio alla danza classica. “E’ stata la mia disciplina fino ai 18 anni. Senza una buona preparazione classica non si arriva da nessuna parte”.
La sua vita ha preso una direzione precisa a 14 anni. Era talentuosa, ambiziosa. Credeva nel merito e nelle possibilità. Decise di tentare un provino a Roma. Era ancora acerba, eppure sapeva cosa avrebbe significato fare bene in quella particolare occasione.

Fu il primo riconoscimento alle sua aspettative. Il provino andò alla grande. Vinse una borsa di studio per andare a studiare in America, nel New Jersey, alla “Princeton Ballet School” di Princeton. Per quattro estati Giulia ha lasciato l’Italia e attraversato l’oceano. “Si studiava tantissimo. Diverse ore al giorno, tutti i giorni. Classico, punta, passo a due. Imparavo cose nuove e superavo i miei limiti quotidianamente. Quanto tornavo, a fine estate, ero ogni volta una ballerina diversa. Vedevo a occhio nudo i miglioramenti, quella scuola mi ha dato così tanto che per diverso tempo ho seriamente considerato l’idea di trasferirmi definitivamente”.
La prima chiamata in tv
La danza, al contrario, l’avrebbe portata a vivere le grandi possibilità offerte dalla capitale. Studiava al Balletto di Roma, alternava le lezioni ai provini. Uno per ogni evento, per ogni lavoro, per ogni serata, per ogni presenza in TV. Oggi è diventata la normalità, ma alla prima chiamata ufficiale ha rischiato di diventare matta dall’emozione.
Dopo il provino era tornata a casa sua, a Civita D’Antino. Continuava a fissare il telefono. Un po’ come succede nei film, le avevano detto Giulia le faremo sapere! Ma chi ci credeva davvero? La speranza, il sogno di sentirsi dire “sei ok”. Poteva mai succedere a lei?
Il cellulare ha squillato mentre era con i suoi. Dall’altra parte del telefono qualcuno le aveva appena regalato la gioia più grande della vita. Si trattava della finale del noto programma di Canale 5, “Tu si qua Vales”. Il primo inatteso, straordinario traguardo. Quella sera a casa di Giulia si è brindato alla sua carriera. A quel mondo che aveva aperto le porte a una ragazza normale. Ai sacrifici di un’intera famiglia e di una ragazzina uscita di casa presto.

La carriera di Giulia
Tu si que Vales è stato solo il primo lavoro. “Quella è stata un’esperienza incredibile. Ero appassionata di quel particolare programma, ritrovarmi di fronte a personaggi come Maria De Filippi è stata un’emozione unica. Nonostante l’incredulità, nonostante quel mondo nuovo per me, ho capito immediatamente che se volevo che quella diventasse la mia normalità avrei dovuto essere professionale, mi dovevo svegliare. La parte difficile cominciava ora. Dovevo dimostrare di essere pronta”.
Dopo quella puntata arrivarono nuove e stimolanti conferme.
Due stagioni di Made in Sud, la prima con Elisabetta Gregoraci e Gigi D’Alessio, la seconda con Stefano De Martino e Fatima Trotta. Poi Tale e Quale Show con Carlo Conti, fino al lavoro che più l’ha resa orgogliosa. “Andai a Milano per il provino per il programma di Roberto Bolle, Danza con me. Andò in onda su Rai 1. Eravamo circa 400 ballerine. Ne presero una ventina, me compresa. Quella è stata un’esperienza pazzesca. Ho conosciuto un’étoile mondiale e ho scoperto una persona buona, disponibile, gentile”.
Poi ancora una puntata di Domenica In, Super Brain con la Perego, Detto Fatto, una puntata finale del Grande Fratello, La Prova del Cuoco e ancora Tu si Quell’altra Vales.

Il futuro di Giulia
Nell’anno del Covid i provini si sono interrotti. E’ stato un periodo di calma forzata, nel quale Giulia ha ha avuto modo di riflettere sui traguardi raggiunti e sulle aspettative di vita. “Mi sono sempre sentita al mio posto. Il lavoro è davvero duro, si fatica continuamente. Ci vuole impegno, determinazione. Intendo ballare fino a quando il mio corpo me lo consentirà. Voglio cogliere ogni opportunità. Dopodiché spero di poter insegnare danza. Ho già cominciato a fare delle piccole esperienze in questo senso. Mi piacerebbe farlo dove sono cresciuta, a casa mia. Vorrei poter dare qualcosa alla mia comunità”.