L’Aquila. “Grave attacco ai diritti dei lavoratori. Non si può etichettare altrimenti l’atteggiamento di chi nega i diritti sindacali acquisiti. È quanto succede a L’Aquila dove chi, invece di fare uno sforzo suppletivo visto il delicato momento che stiamo vivendo, volto al miglioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, si oppone al confronto, strumento fondamentale che consente, dialogando, di giungere a soluzioni migliorative condivise”.
Lo denuncia FIStel CISL L’Aquila mediante una nota pubblica.
“Parliamo purtroppo di Ccnord, azienda di call center che ha assunto, grazie alla commessa di Wind3, circa 80 operatori dei 110 inizialmente previsti e che nega, con disinvoltura anacronistica, alla FIStel CISL le assemblee sindacali! La Wind 3 ha sempre dimostrato un’attenzione particolare per il nostro territorio intrattenendo buone relazioni industriali. Al contrario l‘azienda che gestisce la commessa cerca in ogni modo di evitare il confronto con chi vorrebbe in modo propositivo migliorare le condizioni di lavoro, condizioni già precarie visto che il personale è stato assunto a 4 ore e considerato altresì la completa indifferenza dell’azienda nel cercare di conciliare lavoro e vita privata dei lavoratori stessi”.
“Riteniamo grave tale atteggiamento e a tal proposito ci chiediamo, non essendo per nulla miopi: forse il confronto e il nostro contributo è stato valido all’inizio solo per convenienze momentanee, considerato il fatto di essere stati fautori, insieme ad altri sindacati, di un accordo che prevedeva l’assunzione di 110 persone e contribuendo in maniera fattiva in sinergia con le istituzioni ad accordi volti alla riassunzione?”.
“Inoltre ci domandiamo, non essendo per nulla ingenui: dove sono finiti i volumi di lavoro previsti per le assunzioni dei 110 lavoratori, considerando che poi nei fatti ne sono stati assunti soltanto 80? L’azienda ci ha rinunciato o forse…? Questo comportamento ci rattrista e, nel contempo, ci indigna. Cercheremo in ogni modo di aprire un dialogo sgombrando il campo da preconcetti e pregiudizi, saremmo ben lieti che le nostre ipotesi venissero smontate, tornando così a livelli di dialogo e confronto volti all’ascolto ed alla tutela dei diritti dei lavoratori aquilani che al momento sono, insieme a noi, sbigottiti ed amareggiati da tali atteggiamenti inqualificabili”, conclude la nota