Sono riprese questa mattina le ricerche dei 4 escursionisti dispersi sul Velino. Tante le forze operative coinvolte in queste ore, compreso un elicottero dotato di tecnologia ad infrarossi. Tra questi anche una delegazione di Avezzano del Soccorso Alpino, composta da soci del CAI di Avezzano, presieduto da Antonio Di Palma, con cui abbiamo provato a ricostruire la vicenda.
“Gli escursionisti hanno lasciato le auto presso il Casale da Monte e si sono diretti verso Valle Majelama nei pressi di Forme, una valle molto impervia, insidiosa, buia con pareti strapiombanti – dichiara ad AZ Informa il presidente CAI Avezzano Antonio Di Palma – In quella zona nidifica anche l’Aquila e infatti dal 15 febbraio al 15 agosto è interdetta ad ogni escursionista, non si entra nè si esce proprio per dare la possibilità a questa coppia che vive lì da anni di dare alla luce un aquilotto”.
“Sono entrati a Valle Majelama, in questo periodo pericolosissima, perchè c’è neve stratificata che si è trasformata e neve vecchia – continua Di Palma – poi ha nevicato in continuazione a giorni alterni, anche adesso sta nevicando. E’ facile che si siano formati strati freschi su quelli vecchi, non dando la possibilità alla neve fresca di trasformarsi. Si ha quindi uno scivolamento continuo”.
Antonio Di Palma è un esperto che frequenta e viva la montagna da 50 anni e che nel corso del tempo ha anche segnato i sentieri del Velino. Per questo conosce bene il nostro territorio e sa quali criticità possono nascondersi dietro un’escursione.
“Su queste pareti strapiombanti presenti nella Valle, si formano, ogni volta che nevica, dei tetti e delle stratificazioni elevate che con vento e pioggia creano slavine e valanghe. Ieri la squadra di soccorso alpino di Avezzano è arrivata fino al Bicchero, vetta a 2000 mt che sta alla fine della Valle. Fin lì ci sono tracce dei quattro escursionisti, ma poi i soccorritori si sono dovuti rigirare perchè tirava un vento molto forte, a 100 km orari, che ha impedito loro di andare avanti. Hanno visto, però, che c’era stata una slavina.”
In questi casi le forze messe in campo sono molte e da ieri si aggira sulle montagne marsicane anche un elicottero dell’ Aaereonautica militare. “Quello che mi preoccupa – spiega il presidente CAI Avezzano – è che l’elicottero dell’Aereonautica ad infrarossi abilitato al volo notturno questa notte ha girato per due ore, dalle 2 alle 4, volando su tutta la zona, senza rilevare nulla. Un elicottero si sente, si percepisce e tra questi ragazzi c’è anche Tonino Durante, una persona esperta che fa anche arrampicata sportiva. Sono stati imprudenti perchè questo non è il periodo giusto per andare con neve fresca e vecchia. Ora l’elicottero è tornato, sta lavorando ed è in fase operativa con le squadre di soccorso che stanno facendo una ricognizione ad ampio raggio con delle condizioni meteo negative. Speriamo che si riesca a fare qualcosa.”
Sulla possibilità che i dispersi abbiano raggiunto un rifiugo o un luogo di riparo Di Palma è chiaro: ” E’ improprio parlare di Rifugio Cofini, in quanto è una rimessa di animali della famiglia Cofini, ed è nella Valle Genzana, ancora più impervia e impegnativa. Il rifugio più vicino è il Rifugio Sebastiani, al Colletto di Pezza, a 2200 mt, poi vi è anche la Grotta dei Pastori, una grotta naturale difficile d raggiungere, altrimenti vi sarebbe il Rifugio Magrini al Monte Magnola, ma anche lì le condizioni sono difficoltose”.
In queste circostanze i telefoni cellulari rappresentano un supporto importante di geolocalizzazione e sul punto il presidente conclude spiegando che “I gestori della telefonia hanno fornito già i codici di identificazione dei cellulari perchè ieri l’allarme è partito in quanto, secondo il programma, gli escursionisi dovevano rientrare verso le 14 ma alle 20 di ieri sera non si erano ancora fatti vivi. I genitori hanno provato a chiamare, i cellulari erano attivi, squillavano ma senza risposta. Per questo motivo si sono poi attivati i soccorsi.”
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