L’Aquila. Sull’emergenza Covid non poteva mancare il parere delle pediatre ed in particolare della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) e della Società italiana di pediatria.
“E’ sbagliato pensare che bisogna vaccinare i bambini per proteggere gli adulti e gli anziani che vivono con loro – spiega la pediatra Giuliana Bartolucci – bisogna vaccinarli innanzitutto per proteggerli, perché questo virus presenta dei rischi importanti per i bambini stessi.” La dichiarazione della pediatra accompagna anche l’appello di del responsabile del settore igiene e prevenzione della Asl, Enrico Giansante che proprio ieri l’altro, si rivolgeva ai genitori dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni con un appello a far vaccinare i loro figli. Nonostante le risorse a disposizione siano contenute, i pediatri hanno comunque messo in campo un’azione informativa presso le famiglie, indicando i rischi del virus che in alcuni casi nei bambini può causare una patologia grave come la sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-c) che può comportare anche il ricovero in terapia intensiva. Le azioni messe in campo dalle istituzioni mediche si scontrano però con la diffidenza di alcuni genitori e con una burocrazia che mette a dura prova i medici di base ed i pediatri.
“Viviamo un momento molto delicato – afferma la pediatra Emanuela Iorio – turni di lavoro massacranti ed ore passate a rispondere alle tante sollecitazioni e richieste che ci arrivano. Dello stesso avviso la collega Marisa D’Andrea che sostiene “gli schemi sono saltati, così come il tracciamento Asl, parte integrante del nostro lavoro è proprio quello di aprire e chiudere i sistemi di sorveglianza. Bene gli open day per i bambini, a cui ho partecipato perché è opportuno riservare temporaneamente l’hub vaccinale ai più piccoli. Quello che non ha funzionato è la possibilità di affidare ai pediatri la somministrazione, mai veramente supportata a livello organizzativo.”