Con la pandemia, la chiusura delle attività commerciali e il “confinamento forzato” dentro casa, l‘e-commerce e lo shopping online sono cresciuti in maniera nel corso di questi mesi. Logica e inevitabile conseguenza della necessità di soddisfare bisogni ed esigenze che, in assenza della possibilità di recarsi al negozio di fiducia o dal rivenditore ufficiale più vicino, hanno trovato – e trovano tutt’ora – sfogo nel web.
Mai, come in questi mesi, è venuto in nostro aiuto, colmando le assenze fisiche e riempiendo le lacune lasciate dalla chiusura degli esercenti. Il 2020, per gli acquisti online, è stato la scala reale del poker, uno straordinario punto di svolta incredibilmente remunerativo che per chi fa della vendita in digitale il proprio core business. L’anno in corso non fa eccezione e anzi, prosegue la scia dettata dal precedente.
Rimettendoci alle proiezione di RetailX, l’e-commerce frutterebbe all’Europa circa 717 miliardi di euro con un incremento del 12,7% in più rispetto al 2019. L’impulso forte allo shopping online lo ha dato la pandemia, questo è certo. Questa situazione di incertezza sulle varie e possibili riaperture scaglionate e sul “non si sa come e quando” non agevola i negozi fisici, che si trovano tra l’impossibilità di aprire da un lato e la competizione ad armi impari con l’e-commerce dall’altro.
Ma occorre comunque che vi siano tutele, proprio perché gli ultimi mesi hanno solamente anticipato un percorso che vedrà nel digitale un rinnovamento drastico nel fare acquisti. Il Parlamento europeo ha sdoganato la vendita online e i commercianti del web non posso più portare avanti il “geoblocking“, cioè quegli ingiustificati blocchi territoriali che pongono limiti e barriere negli acquisti e che, quindi, contrastano anche con le normative dell’UE. Senza contare che causano un ulteriore danno, ossia quello della concorrenza sleale.
La necessità, quindi, di legiferare in merito è priorità assoluta e imprescindibile per regolamentare un settore economico-finanziario ormai in piena espansione planetaria, impossibile da contrastare e, soprattutto, sempre più vantaggioso per quelle attività che non riescono a sostenersi con l’esclusiva vendita al dettaglio. A ciò si aggiunga che la competizione è serrata e l’offerta rinnovata costantemente. Stare al passo coi tempi è sempre più complessa ma, come dottrina sostiene, l’avanzata tecnologica non la si può arrestare, tutt’al più va accompagnata. Per tale intendersi, quindi, la netta affermazione di tutele volte a rassicurare il commerciante online e il consumatore digitale.