L’Aquila. Fu un decesso nel 2018 di un uomo di 47 anni nella frazione di Camarda a far emergere una rete di spaccio ramificata e ben organizzata che operava tra la Capitale e la città dell’Aquila. Il commercio di cocaina, hashish ed eroina ha portato ben 13 arresti (9 in carcere e 4 ai domiciliari), sui quali il Tribunale si è recentemente pronunciato con sentenze abbastanza pesanti.
S. J. originario del Gambia è stato condannato alla pena di 7 anni di reclusione e una multa di 38mila euro, F. L. aquilano a 4 anni e 17mila euro di multa; A. D. A. a 5 anni e 4 mesi di reclusione e 23mila euro di multa; T. M. originario del Senegal alla pena di 5 anni e 4 mesi ed una multa di 23mila euro; F. D. O. aquilana 5 anni e 4 mesi di reclusione e 23mila euro di multa; stessa condanna e sanzione per M. R. ed infine V. R. a 6 anni di reclusione e 26mila euro di multa.
Secondo le indagini della Squadra mobile dell’Aquila, gli indagati avevano la consuetudine di raggiungere Roma per rifornirsi di droga attraverso contatti telefonici con gli extracomunitari nel quartiere Torre Angela. Una volta rientrati in città, lo stupefacente era utilizzato in parte per uso personale ed in parte era destinato al mercato locale. Il provento garantiva così il prosieguo delle attività di spaccio provocando in diverse occasioni forti malori negli assuntori delle sostanze.