Una tragedia immane, l’ennesima. Dallo stabilimento della Sabino Esplodenti di Casalbordino, in provincia di Chieti, azienda di demilitarizzazione, recupero, smaltimento e distruzione di esplosivi, è stata udita una forte deflagrazione nella tarda mattinata di oggi, destando preoccupazione nell’intero centro abitato. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, del 118 e dei Vigili del Fuoco. Poco dopo sono sopraggiunti gli artificieri.
Nella memoria collettiva il drammatico incidente del 2020, sempre nello stesso stabilimento, nel quale persero la vita 3 operai. Solo a luglio 2021 il dissequestro della fabbrica con il via libera del giudice a far ripartire le attività. Oggi quell’incubo è nuovamente divenuto realtà.
La stampa locale ha immediatamente dato notizia di altre tre vittime accertate e diversi feriti. Hanno perso la vita nell’esplosione un uomo di Lanciano (Chieti), uno di Casalbordino (Chieti) ed un terzo della Provincia di Campobasso.
Difficile comprendere come sia possibile un tale dramma, specie alla luce delle precauzioni severissime assunte in seguito ai fatti di cronaca del 2020. E proprio in riferimento a quella tragedia, è attesa domani, 14 settembre, l’udienza preliminare dinanzi al Cup del Tribunale di Vasto. Ben dieci persone a processo, con diversi capi di imputazione: cooperazione colposa in omicidio colposo, per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia, e per colpa specifica, consistita nella violazione di diverse norme antinfortunistiche.
L’area dell’incidente è circondata dalle forze dell’ordine. All’interno dello stabile ancora al lavoro gli artificieri.
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