L’imprenditoria agricola abruzzese si tinge sempre più di rosa. Notizie incoraggianti sono giunte, infatti, da uno studio di Coldiretti Abruzzo, frutto dell’elaborazione dei dati dell’osservatorio dell’imprenditoria femminile Unioncamere-Infocamere (2019).
In occasione della Giornata internazionale delle donne rurali, celebrata lo scorso 15 ottobre e istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stato posto l’accento proprio sul ruolo chiave che hanno le donne nel settore rurale e agricolo, che rappresentano oltre un quarto della popolazione mondiale e sono protagoniste attive dello sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile dell’intero pianeta. Nei paesi in via di sviluppo, inoltre, le donne rurali rappresentano circa il 43% della forza lavoro e producono la maggior parte del cibo disponibile, ricoprendo così un ruolo primario per la sicurezza alimentare.
Coldiretti Abruzzo ha rilevato che l’apporto delle donne in questo settore è diventato via via sempre più significativo soprattutto durante l’emergenza Covid, in cui le imprenditrici hanno continuato a lavorare per garantire “l’alimentazione della popolazione nonostante gli evidenti rischi di contagio e le difficoltà operative”.
In Abruzzo, infatti, quasi quattro imprese agricole su dieci vedono alla guida figure femminili, per un totale di quasi 10mila imprenditrici, circa il 35,5%. Il protagonismo femminile, secondo Coldiretti, ha rivoluzionato l’attività agricola, con riferimento all’attività di educazione alimentare e ambientale, all’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale, all’agriturismo o al recupero delle piante e degli animali in via di estinzione.
È evidente come l’apporto delle donne nel settore sia in continua crescita e avrà sempre di più un ruolo predominante nel corso dei mesi e nell’imminente futuro, caratterizzato da una pandemia che non metterà a tappeto il coraggio, le competenze e la buona volontà delle imprenditrici rurali abruzzesi.